In un'epoca contraddistinta dall'inseguimento della gloria personale e, spesso, soprattutto dei soldi, possono capitare delle storie commoventi. Quelle storie capaci di restituire purezza e genuinità ad uno sport che non sempre lascia spazio all'emotività e al rapporto emotivo tra un giocatore della tifoseria. 

Negli ultimi giorni, Ivan Rakitic si è reso protagonista di una di queste storie, rinunciando ai milioni dell'Arabia Saudita per giocare per la prima volta nel corso della sua carriera in un Club della sua patria, la Croazia.

Ivan Rakitic
Ivan Rakitic (ph. Depositphotos)

La carriera di Ivan Rakitic

Nel corso della sua carriera iniziata 19 anni fa con la maglia del Basilea (squadra per la quale Rakitic si era formato a livello di settori giovanili, essendo nato e cresciuto in Svizzera da genitori croati), Ivan Rakitic si è strappato ripetute soddisfazioni, dall'alto della sua grandissima classe.

Ha fatto infatti parte di quel gruppo di giocatori capace di vincere la prima delle tre Europa League del Siviglia di Unai Emery, salvo poi fare le fortune del Barcellona di Lionel Messi, Luis Suarez e Neymar grazie alla sua straordinaria sapienza calcistica e il suo dinamismo. Caratteristiche che sono state di fondamentale importanza per contribuire alla storica finale dei Mondiali che la sua Croazia conseguì durante l'edizione di Russia 2018.

Anche quando i suoi anni migliori erano sempre più lontani, Rakitic aveva vissuto una seconda giovinezza con la maglia del Siviglia, mettendo in campo quell'esperienza e quella classe da veterano che potesse risultare decisiva per la settima Europa League della storia degli andalusi.

Il ritorno a casa

È un onore giocare nel mio Paese, soprattutto per questo club straordinario. Grazie mille per il caloroso benvenuto". 

Con queste parole, Ivan Rakitic ha ringraziato la tifoseria dell''Hajduk Spalato, dopo che il nuovo tecnico Gennaro Gattuso è riuscito a convincerlo ad arrivare in terra croata a 36 anni. Il centrocampista ex-Barcellona e Siviglia approda dunque in Croazia, dopo una vita vissuta lontana dalla sua terra natale.

Ci si può solo immaginare l'immensa gioia di un giocatore che ha rinunciato ai milioni che percepiva all'Al-Shabab per potersi ricongiungere con quella tifoseria che tanto aveva fatto sognare durante il Mondiale in Russia del 2018 e con cui non aveva costruito un legame affettivo in terra croata indossando la maglia di un Club del suo paese.

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