Nel suo classico editoriale del lunedì sul sito Tuttomercatoweb, il direttore Michele Criscitiello parla degli scontri avuti con alcuni personaggi del mondo del calcio: “La causa più bella è stata quella con Alfredo Aglietti, oggi allena la Reggina ma i fatti risalgono a 7 anni fa quando allenava il Novara e lo portò in serie C, e su queste colonne lo avevo definito calcisticamente scarso e presuntuoso. La prova c'è stata: i 7 anni successivi dove a Chiavari è retrocesso ancora, ad Ascoli se ne è andato, al Verona è andato in A perché ha diretto 3 partite e al Chievo in 2 anni non ha combinato nulla con la società addirittura fallita perché senza la serie A i conti non tornavano più. La querela è stata lunga, il Tribunale di Novara ci ha ospitato 5-6 volte e lunedì è arrivata l'assoluzione con formula piena (favolosa arringa di Cesare Di Cintio che si è guadagnato uno spritz a fine processo dopo aver portato al giudice la media punti di questi anni di Aglietti e i guadagni annui). Gli Avvocati del Mister chiedevano danni pari a 100.000 euro. Il PM ne chiedeva 2.000 euro. Fate voi due calcoli. Morale, da leggere alla Boskov: uomini di calcio che finiscono in tribunale non sono uomini di calcio”. 

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Criscitiello continua elogiando il direttore sportivo del Bologna: “Tutto si risolve in questo mondo. Faccio un esempio: il Direttore del Bologna, Bigon, o l'allenatore Marco Giampaolo negli anni sono stati i miei bersagli preferiti. Calcisticamente li ho sempre martellati. Critiche anche dure. Bigon ha sempre incassato da signore e mai ha chiamato giudici o avvocati. Si è dimostrato uomo di calcio e ha capito di che mondo fa parte. Questione di cultura... calcistica”. 

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