Milan, Conceição carica l'ambiente: "Sono qua per vincere. Dopo i primi 45 minuti..."
Le parole del tecnico dei rossoneri al termine di Juventus-Milan
Cinque minuti di fuoco del Milan decidono la seconda semifinale di Supercoppa Italiana. I rossoneri ribaltano la Juventus e si regalano la finale contro i cugini. Decisivi il rigore di Pulisic e l'autogol di Gatti. Della partita e di tanto altro ha parlato ai microfoni di Mediaset il tecnico del Milan Sergio Conceiçao. Di seguito le sue parole, raccolte da Milan News.
Le parole di Conceiçao sul cerchio a fine partita
Ci vuole la passione nella vita. Il calcio è passione, emozione. Sono momenti bellissimi. Loro hanno meritato per il secondo tempo fatto, hanno meritato la presenza in finale. Nel primo tempo ho visto un Milan come qualche settimana fa, con tanti dubbi nei giocatori. Difensivamente, nel pressing, con la palla, lenti nella circolazione. Abbiamo cambiato all’intervallo, abbiamo parlato, ci siamo guardati negli occhi. Dovevano capire cosa fare per vincere questa partita. Dovevano fare quello che avevamo preparato, poi se perdevamo 2-3 a 0 era colpa mia. Ma non abbiamo vinto ancora niente. Ora dobbiamo riposare, avremo un giorno in meno di riposo e questo può essere importante
Sul recupero di Leao
Vediamo. Oggi ha fatto un allenamento vicino a quello che serve dal punto di vista fisico per avvicinarsi a lavorare con la squadra. Penso che domani non ci sarà ancora, vediamo dopodomani
Le parole del tecnico sulla possibilità di giocare con due attaccanti
Sì. Chiaro che sì. L’abbiamo fatto nel secondo tempo. Alvaro spesso viene in appoggio, le nostre ali, Jimenez e Pulisic, non hanno fatto quello che volevo io a livello di profondità e siamo stati quasi inesistenti a livello di attacco. Ho giocato per anni col 4-4-2, ma avevamo preparato qualcosa che di diverso che però non abbiamo fatto nel primo tempo. Comunque sì, in futuro ci sarà la possibilità di giocare con due riferimenti davanti
Su quali corde ha toccato con i giocatori in questi giorni
Ti posso dire che dopo i primi 45 minuti nello spogliatoio non ho dato baci ai giocatori. Mi sono arrabbiato un po’, non facevano quello che abbiamo preparato e questo mi fa arrabbiare un po’. Sto vivendo questo momento con un gruppo umile, un buon gruppo. A volte manca un po’ di quella buona cattiveria per arrivare a quel qualcosa in più, ma col tempo lo faremo. I giocatori hanno bisogno di una bella parola e anche di qualche botta. Non sono uno molto simpatico, non mi piace dare abbracci. Sono più le volte che mi arrabbio che il contrario. L’importante per loro è lavorare bene e avere tanta energia positiva. È un gruppo di qualità, sono molto contento del gruppo perché ha accettato il messaggio ed un allenatore che non sorride tanto. E questo mi fa piacere, perché io sono qua non per farmi amici ma per vincere. Questo è l’importante
Su cosa ha detto all'intervallo
Mi dispiace, quello che ho detto nello spogliatoio rimane lì
LEGGI ANCHE: Le pagelle di Juventus-Milan: Koop-Vlahovic steccano, Musah cambia il match