Mario Sconcerti fa il punto della situazione Messi a Il Corriere della Sera, spengendo le speranze dei tifosi dell'Inter riguardo un suo eventuale trasferimento in nerazzurro dopo la rottura con il Barcellona. Ecco le parole in merito da parte del noto giornalista:

"Non vorrei uccidere troppe speranze, ma non c’è mercato su Messi. Ha già scelto. Nessun giocatore al mondo e tantomeno il più ricco, romperebbe con la sua società senza avere già un altro ingaggio. L’altra squadra è il Manchester City, che per adesso non dice niente ma nemmeno smentisce".

"A conferma della propria colpa. Messi sta adesso alzando la voce in modo sguaiato, non perché speri realmente di potersene andare a zero lire. Questo è quasi impossibile, glielo ha detto chiaramente anche la Liga spagnola, cioè la depositaria dei contratti, proprio ieri. C’era una data per farlo, è stata largamente superata, quella strada è chiusa, almeno nei tempi brevi di un calciatore. Messi fa il ribelle perché deve far capire in fretta al Barcellona che la loro storia non può riaprirsi e l’unica soluzione accettabile per tutti è trovare un accordo col City, vendere Messi a un prezzo reale di mercato versando un potente indennizzo a chi è costretto a cedere. Qualcosa che sia tra i cento milioni pagati dalla Juve per Ronaldo e i 222 pagati dal Psg per Neymar. Questa è la situazione reale. Non ci sono tavoli aperti, la direzione di Messi è già definita. È una storia però ad alta concentrazione emotiva, difficile che tutti i protagonisti restino freddi. Il Barcellona ha già cambiato condotta, dalla disperazione è passato alla linea dura. La gente dallo stupore all’odore di scandalo. Messi invece alza sempre più i toni voglioso di lasciarsi solo fiamme alle spalle. Il City è l’ unico immobile, non ha danno, aspetta di sapere la cifra accettabile che dovrà pagare. Per esperienza so che quando un giocatore vuole andar via, ci riesce sempre. La storia di Messi in Catalogna, 21 anni, era però unica. Diventa l’esempio finale che i sentimenti nel calcio sono una questione di prezzo, non esiste l’amore, non esiste la fedeltà. Se anche la gente cominciasse a capire la legittimità un po’ sporca di questa etica, si potrebbe portare finalmente il calcio tra le cose reali. E divertirsi, anche tanto, cambiare umore per lui, senza dargli però in mano niente delle cose profonde della nostra vita".

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