Ivan Zazzaroni contesta l’avvio di stagione, dopo i KO con Lazio, Milan e Bayern Monaco. Ecco l’analisi: 

L’Inter conosce la prima crisi stagionale, qualcosa di profondo. Perfino le tante novità o le tante rinunce che Simone Inzaghi si è concesso nella prima di Champions Leagueho la sensazione che si possa parlare più di bocciature da amarezza parziale che di turnover – non hanno prodotto gli effetti sperati. André Onana, all’esordio su richiesta del popolo che ha confermato di non reggere più Samir Handanovic, ritenuto colpevole anche del cambiamento climatico e dell’aumento dei prezzi. Il portiere camerunese è stato impegnato fin dai primi minuti e se l’è cavata discretamente. Per capire se può effettivamente prendere da subito il posto di Handanovic servono altre verifiche. Trascuro per pudore la sua mezza papera del secondo tempo”.

È in atto un movimento la cui origine non mi sfugge. È l’ondata critica – non ancora uno tsumani – che sta travolgendo Inzaghi. Accuse di varia natura: cambi sbagliati (Lazio-Inter), marcature incomprensibili (Roberto Gagliardini su Sergej Milinkovic-Savic, sempre all’Olimpico), difesa squagliatasi, difetti di condizione, sorprese fuori luogo (Joaquin Correa dall’inzio nel derby) e molto altro. Ho letto addirittura che all’Inter sarebbe finito l’effetto Antonio Conte e che il tecnico attuale si ritroverebbe praticamente nudo alle prese con le proprie idee, le proprie indecisioni, i propri limiti. Se fosse vero, e non lo è, i giocatori sarebbero da considerare dei burattini in grado solo di rispondere alle sollecitazioni di Mangiafuoco. E le coppe vinte la stagione scorsa da Inzaghi una sorta di appendice contiana”.

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