Moggi duro: “Galliani disse di me e Capello ‘quei figli di p*****a vogliono fare una cosa’”
A Juventibus Live, Moggi ha rilasciato delle rivelazioni clamorose sul suo passato da dirigente nella Juventus
Luciano Moggi ha parlato del suo passato da dirigente della Juventus a Juventibus Live. L’ex bianconero ha parlato di Calciopoli e delle altre squadre coinvolte, oltre ai bianconeri. Ecco le sue parole circa l’argomento intercettazioni, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato:
“Le intercettazioni mi hanno dato ragione. Pensate che la segretaria dei designatori arbitrali, la signora Fazi, disse un giorno: ‘speriamo che la Juventus vinca’. E’ intercettata. Che venga a dire che non è vero, che gli faccio sentire l’intercettazione. Quando siamo difronte a una cosa del genere, se si tace praticamente siamo dei codardi. Io non ho mai taciuto, sono andato avanti e forse mi hanno fatto pagare ciò. Vi racconto questa: il 30 aprile 2005, prima della partita di Milano, c’è stata la partita Fiorentina-Milan. Noi e il Milan stavamo lottando in testa alla classifica e ci avevano raggiunto praticamente. Il sabato, prima della partita e con De Santis designato per il match di Firenze, alle 14 arrivò una telefonata intercettata di Meani all’arbitro De Santis. Meani disse a De Santis: ‘fai attenzione. Noi abbiamo diffidato Nesta e noi abbiamo la partita che potrebbe decidere il campionato…’. Addirittura lo minaccia e gli dice: ‘se tu dovessi ammonirlo in questa partita, ti verrebbero addosso in 10.000’. Questa è stata la telefonata di Meani. Se l’arbitro fosse stato uno con gli attributi, avrebbe telefonato all’ufficio inchieste e non si sarebbe giocata. Durante la partita si sono menati a dismisura, non fu dato un rigore per un fallo su Pazzini e alla fine i miei giocatori volevano parlare: ma dichiarai il silenzio stampa. Il lunedì mattina l’arbitro De Santis, telefonò a Meani e gli disse:‘hai visto? Sono riuscito a far fare il silenzio stampa alla Juventus’. Meani gli rispose: ‘lo dirò al capo. Gli dirò che sei un amico’. Ora difronte a una cosa del genere, ma che volete sperare? Noi avevamo contro tutti: il presidente della Lega, il quale faceva gli interessi del Milan perché fu vice presidente esecutivo rossonero più che della Juventus. Quando morì Papa Giovanni Paolo II, un sabato alle 20 e dato che il giorno prima avevamo avuto un’assemblea in Lega dove dicevamo che non c’erano soldi e che dovevamo spendere poco, mi domandarono che cosa avrei pensato di fare. Ciò me lo domanda il Ministro dell’Interno a livello conoscitivo. Io gli ho detto che avrei fatto la partita anziché la domenica, il lunedì”
GALLIANI - “Trovai una intercettazione di Galliani, nella quale diceva a Costacurta e Meani: ‘quei figli di puttana di Capello e Moggi volevano fare la partita di lunedì. Io però che devo decidere, l’ho spostata di 20 giorni così possiamo recuperare Kakà infortunato per la partita di Siena’. Ma dite voi se si può fare una cosa del genere. Quando ci fu il processo ordinario, il fatto che mi abbia telefonato il Ministro dell’Interno, il pm ne fece una cosa eccezionale ed esemplare, dicendo ‘guardate cosa faceva Moggi. Gli telefonava anche il Ministro dell’Interno’. Sapete chi era il Ministro dell’Interno? E’ un signore, Pisano, che ha sposato al paese mio e siamo stati da ragazzini sempre assieme. Almeno che si informasse, dato che amministra la legge”.