Torino: Napoli vale per il presente e il futuro. I dubbi di Mazzarri
Il Torino giocherà alle 15 al "San Paolo" contro il Napoli. La formazione granata cercherà di fare bella figura davanti alla seconda forza del campionato. Partita speciale per Walter Mazzarri, che ha allenato gli azzurri per 4 stagioni con ottimi risultati.
-di Alberto Gervasi-
Una partita che nasconde fascino, vecchi ricordi e, soprattutto, punti decisivi per il campionato. Sarà così per il Napoli, che cercherà di conquistare la vittoria per mantenere il -4 dalla Juventus e sperare di piazzare il colpaccio nelle ultime due di campionato. Lo sarà, a sorpresa, anche per il Torino, chiamato a un sussulto d’orgoglio che, chissà, potrebbe arrivare contro un avversario di lusso. La formazione di Walter Mazzarri, pur non avendo più obiettivi di classifica, ci terrà a fare bella figura. L’allenatore è stato chiaro nelle ultime settimane, avvertendo, direttamente o meno, tutti i calciatori: chi vorrà far parte della rosa della prossima stagione dovrà impegnarsi e dimostrarlo. Il Torino che verrà passerà anche dagli ultimi 270’ di campionato, che certificheranno l’ossatura della squadra del prossimo anno e risolveranno, in un modo o nell’altro, le situazioni dei giocatori in bilico. Per l’allenatore granata non sarà una partita qualunque: Mazzarri a Napoli ha trascorso quattro stagioni importanti per se e per la squadra, conquistando la Coppa Italia nel 2011. È stato con lui che la formazione partenopea ha iniziato nuovamente a calcare i palcoscenici più importanti e a stabilizzarsi nelle parti altissime della classifica. La partita di oggi pomeriggio sarà una sfida sulla carta proibitiva per il Torino, ma se la Fiorentina della settimana scorsa docet, il Napoli avrà anche la pressione la pressione derivante dal risultato della Juventus di ieri sera. Gli azzurri hanno il terzo miglior attacco del campionato (71 reti), sono la squadra che ha tirato più di tutti in campionato (504 tiri, 292 nello specchio), e fornito più assist (148, merito degli attaccanti ma anche di centrocampisti e terzini). Pepe Reina è stato il portiere meno impegnato della Serie A, e si è sporcato i guantoni solo in 77 occasioni. Il modo di giocare della squadra di Maurizio Sarri è noto a tutti ma è sempre molto difficile da arginare: squadra elastica, che si allarga e si stringe grazie al lavoro prezioso di Insigne e Callejon sugli esterni.Passaggi a breve distanza, precisi e veloci, oltre che baricentro molto alto ad aggredire gli avversari. Nel 4-3-3 “sarriano”, tutti hanno un compito prestabilito e lo portano a termine in maniera quasi perfetta: gli esterni di attacco che si allargano permettono gli inserimenti delle mezzali Hamsik e Allan (vero motorino della mediana napoletana). I movimenti di Mertens, che non dà punti di riferimento in avanti, servono anche al calciatore belga per arretrare e verticalizzare per i compagni. Quando in attacco c’è Milik, cresce la prestanza fisica della squadra ma il gioco praticamente non cambia. Formazione confermata anche nella partita di oggi al “San Paolo”, con l’unica novità Tonelli (in vantaggio su Chiriches) che sostituirà Koulibaly al centro della difesa in coppia con Albiol. In attacco Milik è col fiato sul collo di Mertens, ma il belga dovrebbe partire dall’inizio. Il Torino arriverà alla gara avendo potuto lavorare per tutta la settimana a buoni ritmi: mancheranno i soliti Obi e Lyanco, a cui si sono aggiunti Berenguer e Moretti (squalificato). Nella testa di Mazzarri c’è sempre l’idea di confermare il 3-4-1-2 o 3-4-2-1 delle ultime gare. Bonifazi dovrebbe prendere posto nel terzetto difensivo, con il rientro di Ansaldi sulla fascia sinistra di centrocampo e il trio Ljajic-Belotti-Edera in avanti. In caso di cambio modulo, che permetta più copertura ed eviti gli uno contro uno fra gli esterni offensivi napoletani e i centrali difensivi granata, si passerà al 4-3-3, con N’Koulou e Burdisso al centro della difesa, De Silvestri e Ansaldi ai lati. A centrocampo troverebbe posto Acquah, insieme con Rincon e Baselli, mentre in avanti non dovrebbe cambiare nulla. Il Torino ha l’obiettivo di fare bella figura: la partita di oggi varrà molto per il presente, ma servirà a gettare le basi per il futuro.
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