Ospite a Pressing su Italia 1, il giornalista Riccardo Trevisani ha analizzato il clamoroso rigore negato al Bologna contro la Juventus, per un un netto fallo di Iling Junior su Ndoye non sanzionato né dall’arbitro Di Bello, né dalla sala VAR, oltre che a due episodi recriminati dalla Juventus. Ecco le riflessioni del giornalista, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato

“Rigore negato al Bologna? L’arbitro può non vedere, ma chi è seduto con 72 monitor, 100 telecamere e in due a fare quel lavoro…ragazzi, devono cambiare lavoro. Non possono fare questo lavoro, stanno lì per fare questo lavoro. Se non sanno vedere questo rigore, non devono fare questo lavoro (…)”

Più avanti durante la trasmissione, l’ex arbitro Graziano Cesari ha analizzato il possibile rigore per la Juventus su fallo in area subito da Federico Chiesa, non sanzionato dal direttore di gara. In merito a questo episodio, Trevisani ha detto:

“Questo è un rigore che su una scala da 1 a 10, sarà 6.5 o 7. Se l’arbitro da campo lo da, certamente è un rigore che non si può togliere. Questo è un rigore che si può serenamente fischiare. Discorso diverso per il fallo di Iling Junior: ragazzi, su una scala da 1 a 10, quel rigore è 13. Non può succedere che scappi al VAR, non può scappare a nessuno”

Cesari ha pure analizzato un tocco di mano in area bianconera da parte del calciatore del Bologna, Lucumi. In studio, nessuno si è voluto sbilanciare a riguardo e Trevisani ha dichiarato: “Il VAR è nato per giudicare falli come quello di Iling Junior su Ndoye. È nato per tutte quelle situazioni in cui ci mettiamo in 10 su una tavolata e per 10 persone è calcio di rigore. È lì che il VAR deve intervenire mentre non deve intervenire per le cose mezze e mezze, sennò è un altro sport”

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