Dopo un brutto primo tempo, il Milan si riscatta stendendo il Genoa nel secondo: Borini-Suso gol. Il Grifone sbatte su Donnarumma. Il Diavolo torna quartoLa ventesima giornata di Serie A è un vero e proprio crocevia per il Milan di Gennaro Gattuso. I rossoneri, infatti, dopo aver quasi chiuso con il Genoa l’acquisto del bomber polacco Krzysztof Piątek, affrontano il Grifone al Marassi nel posticipo del lunedì pomeriggio. Il tecnico dei meneghini, in tribuna dopo l’espulsione rimediata in Supercoppa contro la Juventus, a fronte delle squalifiche di Kessiè, Romagnoli e Calabria e della non convocazione di Gonzalo Higuain (ormai a un passo dal Chelsea), decide di non cambiare le vesti dei suoi, schierati in campo col solito 4-3-3: se Abate, Zapata, Musacchio e Rodriguez compongono la difesa di Donnarumma, Paquetà, Bakayoko e Calhanoglu devono esser bravi a far da filtro al centrocampo e rifornire i compagni d’attacco Suso, Cutrone e Borini. Il Milan, chiamato a ripetere la buona prestazione messa a referto contro la Juventus, parte decisamente male: dopo 11 giri d’orologio dal fischio d’inizio di Orsato, il primo a finire k.o è Zapata, costretto, per infortunio, a lasciare il terreno di gioco a favore di Andrea Conti, col conseguente spostamento di Abate al centro della retroguardia. L’intero primo tempo è un vero e proprio monologo rossoblu: al 14’ e al 23’ Biraschi e Kouame impensieriscono ma non offendono Gianluigi Donnarumma, il primo con un destro a giro troppo alto, il secondo con un colpo di testa a incrociare sull’angolo battuto forte e teso dalla destra. Un minuto più tardi, è Lazovic a creare grattacapo agli avversari: il numero 22 serbo, ben imbeccato da Kouame in ripartenza, mette a sedere Rodriguez con una deliziosa roulette e spara un destro deviato da Donnarumma in angolo. La migliore palla-gol del Grifone arriva al 27’, quando Bessa, dopo una grande triangolazione in area con Pandev, smorza la conclusione a tu per tu col portiere rivale, bravo nel non farsi sorprendere centralmente e nel respingere di istinto la sfera. Al 32’ è ancora l’estremo difensore della Nazionale italiana ad esibirsi in un gioco di riflessi da paura: il ripiegamento di Bakayoko su Pandev potrebbe diventare un clamoroso autogol del francese se Donnarumma non leggesse l’evoluzione dell’azione in due tempi sventando il pericolo. Per apprezzare l’unica occasione di colore rossonero bisogna aspettare ben 45 minuti, sul finire dei quali Paquetà sfiora il vantaggio con un coraggioso sinistro al volo da fuori area che si schianta sul palo destro della porta difesa da Radu. Nel secondo tempo, è il Milan ad iniziare meglio grazie ad una circolazione più veloce di palla e ad un pressing alto e costante. Al pericolo creato da Paquetà (sventato dopo una manciata di secondi sulla linea dalla difesa di casa) segue una biciletta alla Neymar dello stesso brasiliano, tanto spettacolare nel liberarsi di Bessa sulla linea laterale del campo quanto rovinoso nello scontrarsi successivamente con Conti e regalare la sfera ai padroni di casa, i quali sbagliano, tuttavia, al momento decisivo del contropiede. Se al 55’ è Borini a scaldare i guantoni di Radu con un gran destro a giro dal limite dell’area, al 59’ Criscito risponde con una botta micidiale da lontano che esce alla destra di Donnarumma per questione di centimetri. Al 66’, il Milan fa le prove del gol con Paquetà: dopo una circolazione di palla da destra a sinistra e viceversa, Calhanoglu serve splendidamente il numero 39, che svetta tutto solo sul secondo palo ma schiaccia troppo, di testa, per la facile presa di Radu. Il doppio miracolo di Donnarumma sul tentativo di Veloso deviato da Bakayoko e sulla successiva ribattuta ravvicinata di Bessa precede il vantaggio del Diavolo messo a referto al 72’ da Borini, rapace nel trasformare l’ottimo movimento da prima punta in gol sul cross rasoterra dalla destra di Conti. La traversa fatta tremare da Veloso al 74’ - grazie alla prodigiosa deviazione di Donnarumma - fa da preludio al raddoppio rossonero firmato da Suso: lo spagnolo, imbeccato sulla corsa da Cutrone, si porta avanti la sfera di sinistro, resiste al ripiegamento di Zukanovic e incrocia di destro una diagonale imprendibile per Radu. Il triplice fischio di Orsato certifica una vittoria importantissima per Gattuso e co.: il Diavolo si riscatta dopo la sconfitta in Supercoppa superando in classifica la Roma di Eusebio Di Francesco e riprendendosi di rabbia il quarto posto.
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