Cagliari, Pavoletti e le pazze rimonte: la salvezza non è un miraggio
La squadra allenata da Ranieri punta con decisione alla salvezza grazie al suo bomber ed alle rimonte ottenute grazie a lui
Denominiamolo ormai come 'zona Cagliari' oppure ‘stile Cagliari’ quello che accade negli ultimi minuti di partita ad una squadra in svantaggio e che clamorosamente rimonta con più gol. La squadra di Ranieri, in questa stagione, sta dimostrando di non morire letteralmente proprio mai. Nella serata di ieri, lunedì 11 dicembre, i rossoblù hanno ottenuto grazie al bomber Pavoletti e grazie ad un ritrovato Lapadula una clamorosa vittoria ai danni del Sassuolo di Dionisi, orfano per questo turno di Berardi. Andiamo a vedere nel dettaglio l'accaduto.
Cagliari, rimonta con il Sassuolo ma non solo
Dopo aver subìto il gol da Erlic al settimo minuto, la squadra di Ranieri si riversa in attacco in più occasioni, senza mai trovare la via della rete però. Vicini al pareggio ci vanno molte volte, ma prima Castillejo respinge sulla linea, e poi ci pensa Consigli a salvare il Sassuolo. Al 94', però, ecco arrivare la rete del pareggio di Lapadula, seguita da quella di Pavoletti che mette ko i neroverdi. Quello che è accaduto ieri ha ricordato molto la mattinata del 29 ottobre, quando il Cagliari vinse 4-3 contro il Frosinone. Sotto di ben tre reti subìte in neanche cinquanta minuti, e con un rigore sbagliato da Mancosu sull'1-0 per i ciociari, la squadra della Sardegna mette a segno quattro reti, cominciando dal 72'. Le ultime due, quelle del pareggio e della vittoria, vengono siglate sempre da lui: da Leonardo Pavoletti.
Cagliari, i numeri di questa stagione
Il Cagliari di Pavoletti occupa attualmente la sedicesima posizione in classifica, con tredici punti conquistati. Un solo punto di distacco dal terzultimo posto, che vorrebbe dire retrocessione. 27 reti subìte e 15 siglate in 15 match. Con un Pavoletti così però, e soprattutto con questa mentalità, la salvezza non è utopia.
LEGGI ANCHE: Calciomercato Cagliari, cessione in vista a gennaio: ecco il nome