Manchester City: Phil Foden e l'arte dell'attesa, la chiave per il ritorno di Champions League
Il giovane classe 2000 non è stato utilizzato nella gara di andata, ma può giocarsi le proprie carte all'Ethiad
La gara di andata delle semifinali di Champions League ha visto il Manchester City pareggiare per 1 a 1 contro il Real Madrid. La particolarità è stata la gestione di Pep Guardiola, infatti il tecnico spagnolo non ha effettuato nessun cambio nonostante avesse a disposizione un folto mazzo di carte fenomenali. Uno dei talenti che non ha fatto ingresso sul terreno di gioco è stata la stella inglese Phil Foden. Al posto del giovane classe 2000 sono stati schierati Jack Grealish e Bernardo Silva. Il Golden Boy, che ha scalfito la leggenda Alex Del Piero con degli stop e dei palleggi da vero fenomeno, in questa stagione ha preso parte a ben 41 partite collezionando la bellezza di 14 reti, di cui una in Champions League contro il Siviglia nella fase a gironi, e 7 assist. Nonostante la giovanissima età è già nel giro della prima squadra da ben cinque stagioni, a cui vanno aggiunte svariate convocazioni raccolte alla prematura età di sedici anni, e ha già indossato la maglia della Nazionale inglese in 23 presenze condite da 3 reti. Le migliori qualità di questo giocatore sono indubbiamente l’elevato tasso tecnico e la capacità di svolgere al meglio tutti i ruoli del reparto offensivo, ai quali va inoltre aggiunta la sua rapidità nello stretto e una buona accelerazione, non a caso è stato segnalato come uno dei migliori prospetti del calcio mondiale.
Indubbiamente è un valore aggiunto per la rosa, seppur di per sé già completa, dell’armata di Guardiola, che potrà contare su di lui per la delicata sfida del ritorno di Coppa.
E mentre tutti i riflettori sono puntati sul suo coscritto Vinicius, lui in sordina attende il momento giusto per poter prendersi la scena e mettere in risalto le proprie qualità, chissà se settimana prossima riuscirà a ritagliarsi lo spazio necessario per incidere sulla qualificazione.
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