Il Crotone di Walter Zenga dovrà fare a meno di 5 pedine fondamentali. Il tecnico ritrova Capuano, Mandragora e Stoian ma la sua media punti rimane sotto l’1 a partita.

-di Luca Nigro-

Tre sconfitte nelle ultime tre gare, una rosa falcidiata dagli infortuni. Per il Crotone di Walter Zenga non si può parlare certo di momento positivo. Se le tre dipartite con Roma, Fiorentina e Torino, quest’ultima nel recupero di mercoledì, sulla carta erano preventivabili, a preoccupare in casa calabrese è la tenuta atletica della squadra. L’infortunio di Benali, ultimo in ordine temporale, riduce all’osso un organico che deve fare già a meno di Budimir, Simic, Izco e Nalini. Tutti uomini fondamentali nello scacchiere degli squali, soprattutto in questo rush finale nel quale servirà un’altra impresa per raggiungere la seconda salvezza. Intendiamoci: nulla ancora è perduto per il Crotone che al momento si trova a soli due punti dalla Spal e rimane agganciato al treno salvezza nonostante il terzultimo posto. I numeri però rispecchiano fedelmente la posizione di classifica: terzultima difesa (56 reti incassate), quintultimo attacco (appena 28 gol all’attivo). La squadra di Zenga subisce gol ininterrottamente da 9 gare e nella speciale classifica delle reti incassate su situazioni da calcio da fermo, sono al secondo posto assoluto. Un dato che stona con le capacità del tecnico ex Catania che proprio nel capoluogo etneo dimostrò di avere grandi abilità nell’organizzazione difensiva sui calci piazzati. Zenga viaggia ad una media punti a partita di 0.80 identica a quella del suo predecessore Nicola che come lui nelle 15 partite precedenti conquistò 12 punti. E’ innegabile come per il Crotone la gara di domani col Bologna sarà un viatico importante e uno spartiacque fondamentale per il proseguo del proprio campionato ed è per questo che da giovedì la squadra è in ritiro.L’ultima vittoria allo “Scida” contro la Sampdoria è lontana un mese ed è proprio in casa che i calabresi hanno conquistato gran parte dei 24 punti attuali. Zenga dopo aver deciso di continuare per le prime due gare della sua gestione con il 4-4-2 di Nicola, ben presto ha virato sul 4-3-3 che tuttavia ha cambiato ben poco in termini di risultati e numeri. Il passaggio alla difesa a tre vista a Torino è stata dettata più dalle tante assenze che da una vera e propria rivoluzione tattica. Ecco perché, contro il Bologna, Zenga tornerà al suo vecchio sistema di gioco che tende a sfruttare al massimo le corsie laterali. La ricerca dell’ampiezza e della corsa sulle fasce è l’arma migliore del Crotone. E’ nella fase di non possesso che i calabresi spesso soffrono. Se Barberis e compagni giocano ad alta intensità e riescono a tenere un ritmo alto per gran parte del match, come successo con la Sampdoria, sono in grado di garantire una buona copertura alla linea difensiva, soprattutto con i tre centrocampisti. Al contrario appena i ritmi calano, la squadra di Zenga inizia a soffrire sia centralmente che sull’esterno. Rispetto alla gara di mercoledì, il tecnico recupera Capuano in difesa, Mandragora e Stoian a centrocampo. Il rumeno, vista la condizione precaria dello svedese Rohden, dovrebbe agire da mezzala con l’inserimento di Crociata sull’esterno alto. Il recuperato Tumminello partirà dalla panchina con Zenga che si affiderà in avanti all’estro di Ricci e Trotta nel tentativo di ritrovare il successo. Probabile Formazione (4-3-3): Cordaz; Faraoni, Ceccherini, Capuano, Martella; Stoian, Barberis, Mandragora; Ricci, Trotta, Crociata. All.: Walter Zenga. 
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