Non mancano gli errori e le polemiche nella 13^ giornata di serie A. Rocchi a Bergamo incappa in una giornata no, Abisso dirige bene il derby emilianoIn settimana c’è stato un incontro a Roma tra Arbitri e Allenatori, nel quale il designatore della CAN A Nicola Rizzoli ha illustrato e spiegato che nel corso di questo inizio di stagione “purtroppo” ci sono stati degli errori tecnici e sinceramente lo dico, lo diciamo e lo gridiamo all’unisono, chi di calcio e soprattutto di regole ne mastichiamo un “pochino”.  Un plauso va a Carlo Ancelotti che senza remore e senza timori reverenziali ha, diciamo, bacchettato Rizzoli con l’educazione che lo ha sempre contraddistinto sia da calciatore che da allenatore. In breve: la gara, qualsiasi essa sia, deve essere diretta dall’arbitro e non dal VAR. Semmai quest’ultimo deve fungere solo da supporto per ovviare agli errori madornali. Purtroppo prima dell’inizio del campionato il designatore ha dato delle direttive per quanto riguarda il fantomatico “protocollo” VAR che addirittura scavalca le regole del gioco creando a molti arbitri, oggi in serie A, solo confusione. Speravo che questo incontro e soprattutto l’intervento di Ancelotti, avesse dato una certa serenità al proseguo del campionato, ma evidentemente ho osato chiedere tanto perché rimane sempre un problema: VAR si o VAR no? E la tecnologia anche in questa giornata ha supportato male, anzi malissimo, gli arbitri. Il problema non è la moviola in campo ma l’uomo. ATALANTA - JUVENTUS (1-3): Arbitro Rocchi di Firenze (Peretti - Cecconi), IV° Doveri, VAR: Aureliano, AVAR: Carbone. Nonostante assenze importanti tra le file nerazzurre, Zapata e Ilicic di non poco conto, la Dea ha messo in risalto le difficoltà difensive bianconere e per oltre 70’ ha tenuto sotto scacco i campioni d’Italia. Risultato bugiardo? Può darsi, ma i troppi errori sotto porta e il crollo fisico dei bergamaschi nel finale, hanno fatto rinascere le qualità tecniche degli avanti juventini nel finale. Gara non facile per l’arbitro fiorentino con decisioni complicate e non sempre adeguate, anche i grandi a volte… Cominciamo con il calcio di rigore assegnato all’Atalanta siamo al minuto 15: il Papu Gomez tenta di mettere un pallone al centro dell’area bianconera ma la sfera viene intercettata da Khedira con il braccio destro. Rocchi con un cenno fa proseguire, ma immediatamente dopo indica il punto del calcio di rigore. Il fallo ci sta tutto, nonostante la vicinanza, ma quel braccio largo del tedesco non è naturale. Penalty poi sbagliato da Barrow che colpisce la traversa e permettetemi una pignoleria, in occasione dell’esecuzione del calcio di rigore mi sembra di rivedere lo stesso caso che si è verificato in Lazio-Lecce. Lascio a voi le conclusioni. Al 76’ sul risultato di 1 a 1, Freuler riceve palla dopo una ripresa da un calcio d’angolo pro Atalanta e crossa in area juventina. Il pallone viene deviato da Emre Can, il direttore di gara fa proseguire ma Aureliano al VAR lo invita all’on field review. Rocchi va a rivedere le immagini e rimane della decisione di non assegnare il tiro dagli undici metri. Per quanto mi riguarda è più netto questo fallo del primo rigore dato ai bergamaschi. Si discute se ci sia stato prima un tocco di piede del difensore (irrisorio), ma a prescindere dal tocco o no, il braccio (gomito) è troppo alto anche per un’eventuale copertura del viso. Questo è fallo perché l’arto va verso il pallone e andava punito. 81’: l’episodio più importante che cambia anche le sorti della contesa, il vantaggio bianconero. Siamo sulla trequarti juventina, nei pressi della linea laterale, contrasto tra Cuadrado e Gomez, il pallone sfugge ad entrambi, ma nel rialzarsi il giocatore juventino tocca volontariamente il pallone con la mano destra e dopo una serie di rimbalzi che non determina un effettivo possesso palla per i bergamaschi, parte l’azione che porta in vantaggio i bianconeri. Rocchi è decisamente in una prospettiva poco felice, coperto da 2 o 3 giocatori e quindi non può vedere. Doveri (Quarto Uomo) sembra coperto dallo stesso Cuadrado e da Castagne e non è in condizioni di valutare, l’assistente Peretti oltre ad essere distante, deve controllare la linea dell’offside. Rimane solo il VAR e non si comprende il perché del mancato intervento di Aureliano. La rete era da non convalidare (visto che esiste la tecnologia) e riprendere il gioco con un calcio di punizione diretto per i nerazzurri. MILAN - NAPOLI (1-1): Arbitro Orsato di Schio (Giallatini - Mondin), IV° Massa, VAR: Irrati, AVAR: Tolfo. Milan e Napoli non offrono uno spettacolo degno di nota a San Siro e il pari serve a poco. Partita priva di contenuti e di episodi da evidenziare. Orsato dirige come al solito…bene. TORINO - INTER (0-3): Arbitro Maresca di Napoli (Meli - Bindoni), IV° Fabbri, VAR: Mazzoleni, AVAR: Paganessi. Sotto una pioggia battente e con un terreno di gioco al limite della praticabilità, l’Inter continua a tenere il passo dei bianconeri e rifila una tripletta ai granata dominando la gara senza problemi. Maresca, prossimo internazionale, dirige senza problemi una gara priva di episodi di rilievo. BOLOGNA - PARMA (2-2): Arbitro Abisso di Palermo (Tegoni - Ranghetti), IV° Ghersini, VAR: Pasqua, AVAR: Preti. Abisso dirige con autorevolezza e bene il derby dell’Emilia nr. 33 in serie A, una partita non facile. Parma per continuare nella serie positiva e Bologna per uscire dalla crisi, il pareggio sta un tantino stretto ai ducali che hanno avuto diverse occasioni per chiudere la gara. Due gli episodi da analizzare e che l’arbitro siciliano ha valutato bene e non mi dilungo in termine tecnici (DOGSO-SPA, ecc) per essere più esplicito agli sportivi 67’: fallo netto e volontario del parmense Barillà che intercetta con una mano il tentativo di passaggio di Tomiyasu per Palacio. Abisso decreta la sanzione tecnica senza prendere nessuna decisione disciplinare. Proteste bolognesi in quanto il ducale era già ammonito. Una situazione al limite che il direttore di gara interpreta bene senza ammonire Barillà per un motivo: il pallone andava verso Palacio che era molto defilato sulla destra, nei pressi della linea laterale, e quindi non in una posizione nella quale poteva creare pericolo e con una difesa ben schierata. Il discorso sarebbe stato diverso se invece il pallone fosse stato diretto in profondità dentro l’area di rigore verso un attaccante rossoblù. In questo caso sarebbe stato giusto ammonire il centrocampista ducale. 69’: cross dalla fascia destra bolognese quasi dalla linea di fondo di Mbaye che mette in area parmense, saltano contemporaneamente due difensori e un attaccante per colpire di testa la sfera senza riuscirci. Dietro di loro, a circa un metro, c’è Darmian che non si accorge assolutamente del pallone che gli finisce sulla mano destra complice anche una leggera spinta di Poli. L’arbitro non si avvede assolutamente di nulla e il susseguente silent check con Pasqua al VAR, porta alla corretta decisione di far proseguire. Episodio regolare, giusta la decisione di Abisso nel non assegnare il rigore al Bologna. SASSUOLO - LAZIO (1-2): Arbitro Chiffi di Padova (Schenone – Di Iorio), IV° Sacchi, VAR: Banti, AVAR: Liberti. Non basta un buon Sassuolo per evitare la sconfitta contro i biancocelesti che da oggi occupano il terzo posto solitario in classifica con Immobile sempre a segno. Per lui ben 15 reti siglate su 13 gare disputate.  Chiffi dirige bene ed è in sintonia con i suoi collaboratori, soprattutto nell’unica occasione che vale il momentaneo pareggio degli emiliani con Caputo che realizza al 45’. Il silent check conferma la rete: è Patric a tenere in gioco l’attaccante neroverde. Al 1’ di recupero oltre il 90’ c’è una spinta evidente in area sassuolese di Marlon su Caicedo che sinceramente cade con una certa facilità. L’arbitro e il VAR fanno proseguire prendendo la decisone corretta. Una curiosità divertente; dal minuto 14’ al 35’ il gioco si è svolto senza l’ausilio della tecnologia per un guasto. Nel momento dell’annuncio del problema, il pubblico ha reagito con un “Olé” proseguendo all’unisono: “meno male”. H.VERONA - FIORENTINA (1-0): Arbitro Giua di Olbia (Prenna - Gori), IV° Manganiello, VAR: Nasca, AVAR: Galetto. Più nera che viola la Fiorentina che esce sconfitta dal Bentegodi contro un Hellas Verona determinato e dal bel gioco.  Un solo episodio degno di nota dopo pochi minuti dall’inizio della gara.  3’: contrasto aereo tra Di Carmine (autore del gol vittoria) e il capitano viola Pezzella. Dalle immagini si evince chiaramente la gomitata del veronese che colpisce lo zigomo del difensore. Giua fa proseguire e interrompe il gioco solo parecchi secondi dopo. Ammonisce il veneto, mentre Pezzella è costretto ad abbandonare il terreno di gioco sostituito da Ceccherini. Nasca al VAR secondo me doveva richiamare l’incerto direttore di gara: questo è un fallo da espulsione perché la volontarietà c’è tutta. Per la cronaca, l’argentino ha riportato la frattura dello zigomo.ROMA - BRESCIA (3-0): Arbitro Di Bello di Brindisi (Costanzo - Imperiale), IV° Di Martino, VAR: Calvarese, AVAR: Del Giovane. Dopo un primo tempo difficile, nel secondo tempo i giallorossi dilagano sul Brescia. Assente Balotelli per scarso rendimento o forse per i soliti atteggiamenti che ben conosciamo. I lombardi adesso occupano l’ultima posto in classifica ma con ancora una gara da recuperare contro il Sassuolo. Di Bello dirige con autorevolezza e gli unici episodi riguardano 2 reti annullate alla Roma e una al Brescia. Il VAR con Calvarese vede bene. 64’: la prima rete viene annullata a Zaniolo ma qualche secondo prima, il pallone era uscito dalla linea laterale nonostante il tentativo di Pellegrini. 84’: anche a Dzeko viene annullata una rete per un precedente offside di un suo compagno. Al minuto 86’ infine anche ai bresciani viene annullato un gol realizzato da Ayè che sulla respinta di Pau Lopez mette in rete tuttavia con l’aiuto del braccio. SAMPDORIA – UDINESE (2-1): Arbitro Pairetto di Nichelino (Alassio - Valeriani), IV° Marinelli, VAR: Guida, AVAR: Di Vuolo. La cura Ranieri comincia a dare i primi risultati e la Samp conquista 3 punti d’oro in rimonta sull’Udinese.  Pairetto e Alassio hanno bisogno del VAR dopo 4’ per annullare il gol a Nestorovski per un difficile e millimetrico fuori gioco dello stesso attaccante friulano.  73’: l’incerto arbitro di Nichelino (non è una novità) non si avvede del fallo che subisce in area bianconera Quagliarella da Trost-Ekong e fa proseguire inspiegabilmente. Guida, oggi al VAR, lo richiama alla revisione dell’episodio e dopo circa 2’ Pairetto decide per il penalty trasformato da Ramirez. LECCE - CAGLIARI (2-2): Arbitro Mariani di Aprilia (Vivenzi – Lo Cicero), IV° Baroni, VAR: La Penna, AVAR: Longo. Gara rinviata per l’impraticabilità del terreno di gioco a causa dell’intensa pioggia caduta su Lecce e giocata il giorno dopo (Lunedì 25 novembbre) alle ore 15:00. Il Cagliari avanti di due reti, si fa rimontare meritatamente nel finale dall’ostico Lecce. Gara non facile per Mariani, soprattutto nell’ultimo quarto d’ora. L’arbitro di Aprilia ha saputo gestire il concitato finale nel modo migliore, anche usando il cartellino rosso per ben 3 volte (2 per i sardi e uno per i salentini). Partita ricca di episodi a cominciare dai due rigori concessi. 28’: cross in area leccese di Cacciatore, La Mantia intercetta con il braccio sinistro il pallone. Mariani con La Penna hanno qualche problema di comunicazione, l’arbitro apriliano si porta al monitor per l’on field review e dopo qualche minuto assegna il penalty che ci può stare. Joao Pedro realizza. 81’: non occorre invece la tecnologia per assegnare il calcio di rigore al Lecce con la relativa espulsione di Cacciatore che si sostituisce al suo portiere Olsen deviando con una mano il pallone dopo il colpo di testa di La Mantia. Penalty realizzato da Lapadula ma subito dopo si crea una rissa tra l’attaccante e Olsen. Entrambi vengono giustamente espulsi per reciproche scorrettezze. SPAL - GENOA (1-1): Arbitro Giacomelli di Trieste (Passeri - Margani), IV° Piccinini, VAR: Valeri, AVAR: Fiorito. A Ferrara Spal-Genoa non vanno oltre il pareggio. Un risultato che serve poco, vista soprattutto la classifica deficitaria di entrambe le squadre. Al Mazza si assiste ad una gara equilibrata e ci vuole un calcio di rigore per sbloccare il risultato in favore dei ferraresi, ma dopo meno di un minuto arriva il pareggio definitivo dei grifoni con Sturaro che ritorna in campo a 7 mesi dall’infortunio. 55’: Missiroli in area genoana subisce fallo da Criscito che sbaglia il tempo di entrata e trova le gambe dello spallino. Fallo evitabilissimo da parte del capitano genoano. Giacomelli, tranquilla la sua direzione, non ha dubbi e assegna il netto rigore trasformato in modo impeccabile da Petagna.
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