Il riassunto di Bologna-Verona. Bani apre le marcature nel primo tempo ma si fa espellere nel secondo. Borini realizza il pari al debutto in giallobluBenvenuti nel girone di ritorno di A. Allo stadio Renato Dall’Ara, il Bologna di Sinisa Mihajlovic, 14° in graduatoria, deve rialzare la testa dopo le ultime due prestazioni messe a referto contro Fiorentina e Torino. L’avversario, l’Hellas di Ivan Juric, non è di certo di quelli più facili da affrontare: i gialloblu, infatti, dall’alto delle 25 lunghezze totalizzate sinora e di un 10° posto più che confortante, vogliono continuare a stupire con un ulteriore risultato utile positivo dopo i due bottini pieni conquistati contro Spal e Genoa. Davanti al 3-4-2-1 disegnato da Juric, i padroni di casa si schierano con un nuovo modulo: Mbaye, Bani, Danilo e Tomiyasu, collocati a protezione di Skorupski, precedono un centrocampo illuminato dalla tecnica di Dominguez e condensato dalla fisicità di Soriano e Schouten; Sansone e Orsolini, gli esterni, sono chiamati a fare da anelli di congiunzione tra la zona nevralgica del campo e il reparto offensivo affidato, in fase realizzativa, a Federico Santander. Il primo tempo è di tinta rossoblu. Il Bologna, infatti, parte alla grande e costringe il Verona alla difensiva grazie ad un possesso palla veloce e preciso volto a nascondere la sfera agli avversari. Dopo appena sette giri d’orologio, Sansone approfitta di un rimpallo ai danni di Orsolini per registrare la prima conclusione dell’incontro: l’esterno offensivo di Darmstadt arriva puntuale all’appuntamento col pallone e calcia di prima a giro dal limite dell’area gialloblu, senza, però, trovare la mira e la fortuna giuste per battere Silvestri. L’ammonizione di Amrabat, al 14’, testimonia le difficoltà del team di Juric, che al 20’ passa in svantaggio sugli sviluppi del calcio d’angolo battuto dalla sinistra da Orsolini: per Bani - il più lesto ad anticipare la difesa rivale - è un gioco da ragazzi insaccare l’1-0 davanti al boato dei supporter rossoblu e al disappunto dell’intera panchina veronese. Una manciata di secondi più tardi, Soriano, ben servito sulla corsa da Orsolini, cerca il raddoppio con un diagonale a incrociare che si perde distante, però, dal palo lontano difeso da Silvestri. Juric è una furia e, come se non  bastasse, si ritrova costretto a far a meno dell’infortunato Kumbulla, sostituito, al 25’, da Dawidowicz. Gli ultimi venti minuti del primo tempo sono condensati di numerosi falli da parte di ambedue le squadre. I gialli mostrati da Ayroldi a Zaccagni, Sansone e Bani tra il 25’ e il 35’ sono la prova materiale della nuova veste dell’incontro, nettamente più fisico che tecnico. Il Verona ne approfitta e va vicino al gol al 36’ con Rrahmani, che stacca bene sul cross dalla sinistra di Lazovic ma si vede negare il pari da Skorupski, bravo a sua volta a recuperare la posizione e sventare la minaccia dopo aver sbagliato in un primo momento il tempo dell’uscita. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere. Al 39, infatti, il Bologna sfiora il 2-0 con Sansone. Il numero 10 rossoblu salta netto due avversari in area di rigore e conclude di destro sul primo palo; davanti all’incredulità di Mihajlovic e dell’intera panchina emiliana, Silvestri è un felino a respingere sul legno, con un colpo di reni, la traiettoria resa ancor più insidiosa dalla deviazione di un suo difensore.La ripresa si apre sulla falsa riga del primo tempo, con l’arbitro Ayroldi chiamato a interrompere il gioco più volte a causa dei numerosi interventi pericolosi dei protagonisti dell’incontro. Al 55’, Schouten subentra di diritto nel taccuino degli ammoniti del direttore di gara. Il match di Veloso e Sansone termina al 63’, quando Borini e Barrow, richiamati dai rispettivi allenatori, subentrano agli abulici compagni. Tre minuti più tardi, Bani macchia la prestazione condita dal gol del vantaggio rossoblu con un gesto decisamente fuori dalle righe: la gomitata su Zaccagni sugli sviluppi di un gioco aereo viene punita da Ayroldi col secondo giallo e il conseguente rosso. La decisione di Mihajlovic è forzata ma giusta: fuori Dominguez e Schouten, dentro Paz e Poli. Il Bologna accusa il colpo e non può che ringraziare Skorupski e una buona dose di fortuna per non subire il pari per ben due volte in appena cinque minuti di gioco: tra il 72’ e il 77’, infatti, il portiere polacco è provvidenziale nel negare il gol prima a Borini e poi a Di Carmine. L’assedio del Verona, però, non si interrompe e, anzi, trova i suoi benefici all’82’, quando Borini anticipa Mbaye (ammonito in precedenza per eccesso di foga) sul cross dalla sinistra di Lazovic e insacca di testa il pallone dove Skorupski non può arrivare per l’1-1 gialloblu. Il giallo mostrato da Ayroldi a Poli, al 90’, precede la terza e ultima sostituzione del Verona: Ivan Juric capisce il momento di difficoltà degli avversari e spedisce in campo Giampaolo Pazzini al posto di Di Carmine per provare a vincere il match nei 6 minuti di recupero decisi dal quarto uomo. Al 94’ Borini sfiora il 2-1 con un sinistro a giro sul secondo palo che sfiora la traversa prima di perdersi sul fondo. Il Bologna sparisce dal campo ma riesce a urtare l’avanzata rivale sino al triplice fischio arbitrale. Il pareggio del Dall’Ara regala un solo punto al team di Mihajlovic, costretto a giocare in 10 per ben 29 giri d’orologio. Per il Verona si tratta del quarto risultato utile consecutivo, utile ai ragazzi di Juric per consolidare il 10° posto in classifica e portarsi a una sola lunghezza di distanza dal Torino, fermo a quota 26 punti totalizzati dopo la sconfitta subita ieri sul campo del Sassuolo.
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