La Federcalcio brasiliana ha preso una decisa posizione contro due dei suoi ex giocatori di punta, Robinho e Dani Alves, condannandoli apertamente per i reati commessi. Il presidente della Confederazione brasiliana di calcio (CBF), Ednaldo Rodrigues, ha definito questo episodio come "uno dei capitoli più disastrosi del calcio brasiliano", mostrando un chiaro sostegno alle vittime coinvolte.

"Nessun giocatore dovrebbe sentirsi al sicuro nel commettere atti tanto riprovevoli, pensando che la propria posizione nello sport possa garantirgli l'impunità. Questi due casi, che coinvolgono giocatori che sono stati stelle della Nazionale brasiliana, rappresentano una vergogna per il nostro calcio e per l'intera nazione", ha dichiarato Rodrigues, evidenziando l'importanza di dare voce alle vittime e ispirare altre donne a denunciare tali atrocità.

La CBF, insieme ai suoi dirigenti e alla commissione tecnica della squadra nazionale, si è schierata in maniera decisa dalla parte delle vittime di questi crimini. "Il machismo continua a essere un problema diffuso nel mondo del calcio, e tutti gli uomini devono assumersi la responsabilità di combattere non solo la violenza sessuale, ma ogni forma di violenza e discriminazione", ha aggiunto Rodrigues.

La condanna della Federcalcio brasiliana arriva in un momento cruciale, evidenziando la volontà di rompere con una cultura che troppo spesso ha tollerato e ignorato comportamenti inaccettabili. Si spera che questo segnale invii un chiaro messaggio a tutti gli attori del mondo dello sport: nessuno è al di sopra della legge e ogni forma di violenza sarà combattuta con determinazione.

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