Cerimonia Olimpiadi, Cazzullo: "Qualcuno si è annoiato: sembrava un Gay Pride o una sfilata..."
Le parole del giornalista del Corriere in merito alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi che si è tenuta ieri a Parigi
La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024 sono state al centro dell'attenzione mondiale di venerdì sera, portando con sé polemiche e critiche, ma anche applausi e complimenti. Insomma, Parigi e la Francia hanno organizzato una festa innovativa, che però non è piaciuta esattamente a tutti: il giornalista del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo, ha infatti commentato in maniera a tratti sarcastica la cerimonia in terra transalpina.
Cazzullo punge: “La cerimonia delle Olimpiadi sembrava una sfilata di moda o un Gay Pride”
Queste le parole di Cazzullo in un editoriale sul Corriere: “Parigi ha messo in scena davanti al mondo una versione addolcita, irenica, idealizzata della sua storia”. Ha continuato così il giornalista: “Una performance d’arte contemporanea: a volte sembrava di essere alla Biennale, altre a un Gay Pride, altre ancora a una sfilata di moda. Di sicuro domani Marine Le Pen protesterà, e non solo per la presenza della sua nemica giurata, la cantante di banlieue Aya Nakamura, sia pure accanto alla Guardia Nazionale. Qualcuno si è annoiato, altri si sono divertiti, molti hanno trovato lo spettacolo deludente; di sicuro la pioggia non ha aiutato”.
Cazzullo del Corriere: “Russi che guardano male gli ucraini, iraniani che guardano male gli israeliani…”
Cazzullo si è poi espresso così, in merito alle tensioni politiche che ammantano questa Olimpiade: “Olimpia torna a Parigi dopo cento anni, nella città del barone de Coubertin che l’ha reinventata dopo quasi due millenni, oggi accusato di misoginia. Un presidente indebolito, Emmanuel Macron, accoglie una first lady al passo d’addio, Jill Biden”.
“Gli ucraini evitano i russi — «per noi sono trasparenti» —; gli israeliani scortati dal Mossad e le iraniane velate si guardano di sottecchi da un bateau-mouche all’altro; il Telegraph di Londra scrive che i Giochi sono lo specchio rotto di un mondo a pezzi. Eppure i Giochi restano la giovinezza del mondo, perché sono sempre giovani gli atleti che danno loro un’anima, e sono sempre più veloci, sempre più forti, vanno sempre più in alto; proprio come li sognava de Coubertin”.
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