L'ennesima pessima prestazione di ieri sera all’Olimpico, che fa eco a quella in Supercoppa contro l'Inter delinea un quadro chiaro della stagione del Diavolo. Eliminato senza appello dalla Coppa Italia e a -12 dal Napoli in campionato, i rossoneri rischiano di ritrovarsi a marzo con zero titoli: un disastro per i campioni d'Italia. Nessuno infatti nell'era dei tre punti ha mai recuperato un margine così ampio dalla vetta in 19 giornate. Che si respirasse un'atmosfera strana lo si evince già ad agosto, grazie alle dichiarazioni di Tonali nel post gara contro l'Atalanta: “Non c'è la concentrazione giusta. Dobbiamo capire che questo è un altro campionato”. 

Un allarme, che a quanto pare, è rimasto inascoltato da tecnico e compagni e col passare delle giornate le certezze, sulle quali è stato costruito il capolavoro scudetto si sono di fatto sgretolate. La condizione fisica, da sempre il punto forte di questo Milan, sembra non essere ottimale: la squadra pressa poco e corre meno rispetto alla passata stagione e si sa, se le gambe non girano la testa pecca di lucidità: troppi infatti gli errori tecnici dei singoli giocatori e sempre più frequenti nelle ultime giornate.

La realtà è che questo Milan non può usufruire di un ampio turnover, colpa di un mercato non all'altezza e dispendioso: 50 milioni che di fatto non hanno giovato. Kessiè e Romagnoli non sono stati sostituiti degnamente, l'assenza di Maignan ha gettato nell'incertezza l'intero reparto arretrato e la sensazione è che questa rosa sia stata per certi versi sopravvalutata. I problemi da risolvere sono molteplici e il rischio che la stagione si possa considerare già conclusa è alto

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