Nel posticipo della Dacia Arena, il Milan conquista la 3^ vittoria di fila grazie a Romagnoli. Il capitano si rifà goleador e affonda l'Udinese al 97' E’ il posticipo serale della domenica a chiudere l’undicesima giornata di Serie A. Alla Dacia Arena di Udine si affrontano l’Udinese di Julio Velázquez, 16^ in classifica a sole 3 lunghezze di distanza dalla zona retrocessione, e il Milan di Gennaro Gattuso, rivitalizzato dalle due vittorie contro Sampdoria e Genoa e 5° in graduatoria a -3 dalla Lazio, a sua volta ritornata al 4° posto dopo la convincente vittoria pomeridiana contro la Spal. Da una parte e dall’altra c’è bisogno, pertanto, di fare punti: i padroni di casa vogliono tornare alla vittoria dopo 4 sconfitte e 1 pareggio nelle ultime cinque partite disputate, gli ospiti devono, invece, confermare quanto di buono fatto in settimana ai fini di una zona Champions troppo importante per essere lasciata scappare via. Non è un caso che il match, vivace e imprevedibile, stia a testimoniare le intenzioni delle due squadre, le quali non stentano a incassare e sferrare botte e risposte minacciose con rapidità. Se al 7’ è Pussetto, per i bianconeri, a cercare di impensierire Donnarumma dalla distanza con un tiro velenoso che esce di poco a lato della porta avversaria, un minuto dopo Higuain, dopo un bel velo di Cutrone sul cross dalla sinistra di Laxalt, quasi non trova lo 0-1 con un girata al volo sul primo palo che si spegne in out alla destra di Musso. I seguenti tentativi di andare a segno di Pussetto e Mandragora sono intervallati da una conclusione a giro pericolosissima da parte di Suso: al 14’, infatti, l’esterno spagnolo, ben imbeccato da un destro morbido e preciso di Kessie, salta in un solo colpo Ekong e Samir col solito, imprendibile movimento a rientrare e sfiora il vantaggio Milan con un sinistro a giro deviato all’ultimo dal difensore rivale. L’Udinese non ci sta e lo fa ben capire ai meneghini con il suo numero 9, Lasagna, che al 17’ sorprende Zapata con un gran movimento incontro alla palla e un altrettanto pregevole tiro che esce per questione di millimetri alla destra del palo difeso da Donnarumma. A infiammare i restanti giri d’orologio del primo tempo è l’uscita dal campo di Gonzalo Higuain, molto dolorante dopo una ginocchiata sul fondo schiena ricevuta da Mandragora e costretto ad essere sostituito al 35’ da Samu Castillejo. Perso il proprio numero 9, il Milan deve mettere in atto il dogma di Gattuso: soffrire e saperlo fare di squadra. Il fatto che l’ultima azione dei 45’ iniziali sia di colore rossonero non è una scialba coincidenza: i meneghini, infatti, dopo aver assorbito le manovre bianconere senza subire gol, si gettano in avanti con Cutrone. Il 63 classe ’98 allunga la corsa per ricevere la bella verticalizzazione di Laxalt e incrocia di sinistro una palla sulla quale Musso deve superarsi. Nel secondo tempo, le squadre continuano a darsele di santa ragione ma ad essere più pericoloso è il team di Gattuso, merito, nella fattispecie dei casi, dagli strappi in velocità di Castillejo. L’ex-Villarreal al 57’ lascia partire una conclusione potente e angolata ben sventata in angolo da un ottimo Musso e, al 59’, salta come birilli due difensori avversari con una progressione da brividi prima di mettere al centro una sfera sparata alta da Suso. Col passare dei minuti, il Milan prende completamente il sopravvento nel match: gli undici diavoli di Milano seminano pressing, gioco e azioni pericolose contro l’Udinese, ma non riescono a raccogliere i frutti probabilmente meritati del grande lavoro. Al 77’, Castillejo spreca un ottimo recupero palla di Borini - subentrato a Laxalt poco prima - calciando troppo centrale e in bocca a Musso, per la rabbia del proprio allenatore e dei quattro compagni presenti in area per l’affondo rossonero. Il monologo offensivo del Milan viene interrotto all’87’ dall’assolo di Lasagna, ben letto da un attento Donnarumma e, al 95’, dall’arbitro Di Bello, che sceglie il cartellino rosso per punire l’ingenuo fallo da dietro di Nuytinck su Castillejo. Ma il bello deve ancora venire, perché al 97’ l’uomo del momento, Alessio Romagnoli prima recupera un pallone prezioso su Opoku e poi decide il match per i suoi con un siluro micidiale in area su cui Musso non può nulla. Il Diavolo vince un match di rara bellezza e conquista il nono punto nella settimana del rilancio e, con questo, anche il quarto posto. L’Udinese deve arrendersi, per l’ennesima volta in stagione, davanti al proprio avversario.
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