Dal Bologna all'Udinese: storia e albo d'oro delle italiane in Coppa Intertoto
L'antenata dei playoff di Europa League era la Coppa Intertoto e garantiva il pass per la Coppa UEFA. Tutte le vincitrici italiane dal Bologna all'Udinese
Le italiane in Coppa Rappan: dal Padova al Foggia
Le prime sei edizioni fino al 1967 si disputano con la formula dei gironi all'Italiana composti da quattro squadre che si affrontano in gare di andata e ritorno. Superati i raggruppamenti iniziano le sfide ad eliminazione diretta fino alla finale e tra le italiane quella che riesce a distinguersi, é il Padova che nel 1962/1963 raggiunge l'ultimo atto contro gli slovacchi dello Slovnaft di Bratislava. I patavini escono sconfitti a causa di un rigore contestato in zona Cesarini, assegnato dall'arbitro Keller allo stadio Appiani.
Nell'annata successiva é il Modena a soccombere allo stesso avversario nel doppio confronto, ma gli emiliani sporgono reclamo per le sostituzioni effettuate nel match d'andata dai cecoslovacchi. All'epoca non erano ancora consentite dal regolamento, anche se é proprio quest'ultimo a rappresentare il pomo della discordia: quello scritto in francese e in possesso dei gialloblu le vieta mentre quello in versione tedesca in mano ai dirigenti dello Slovnaft le ammette. Si risolve tutto con una stretta di mano e il risultato viene omologato.
Nel 1965/1966 é il Foggia a partecipare, inserito nel girone con il Go Ahead Eagles, il Tilleur che corrisponde all'attuale RFC Liegi e il Sion. Vince tutte le gare contro i belgi e gli svizzeri, ma viene eliminato per aver perso i due match con gli olandesi che trionfano nel raggruppamento.
Nella stagione 1977/1978 si svolge una edizione speciale della competizione, accorciata per via dei Mondiali in Argentina e con la nuova formula dei soli gironi senza gare ad eliminazione diretta. Delle sette formazioni italiane iscritte, solo Lazio e Perugia fanno bella figura. I capitolini non riescono a vincere il proprio gruppo solo per la differenza reti favorevole ai belgi del Beerschot, mentre ce la fanno gli umbri che iscrivono il proprio nome nell'albo d'oro.