Il Milan conquista un punto prezioso contro il Napoli in una gara vivace e macchiata dai rossi di Ruiz (ingiusto) e Ancelotti. Piątek, esordio da applausiIl tributo di San Siro e dell’AC Milan ad un vero e proprio Hall of Fame come Andrij Shevchenko e il “Forza Milan” gridato al microfono, dal bordo campo, dall’ex bomber rossonero all’intera Scala del Calcio del Meazza fanno da preludio a quello che è un match sulla carta intrigante e importantissimo per il Diavolo di Gennaro Gattuso e il Napoli dell’ex-allenatore dei meneghini Carlo Ancelotti. Il fuoco per apprezzare una notte di intrecci sentimentali e punti pesanti c’è tutto. I padroni di casa si schierano, davanti agli avversari della 21^ giornata di A, con il consolidato 4-3-3, formato da Calabria, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez a protezione di Donnarumma, Kessié, Bakayoko e Paquetà a centrocampo, Suso, Calhanoglu e Cutrone in attacco. Il giovane finalizzatore comasco ha vinto il ballottaggio col neoacquisto Piątek, il quale partirà dalla panchina contro i Partenopei. Il fischio di Doveri dà inizio alla gara ed è subito Napoli. Al 6’, infatti, l’apertura di Insigne, dalla destra, per Callejon è al contagiri; lo spagnolo è bravo nel piegarsi e calciare al volo di destro sul primo palo, ma Donnarumma è attento e devia in angolo la sfera. Il corner si trasforma, pochi secondi dopo, in una ripartenza pericolosa di colore rossonero, ma Calhanoglu sbaglia clamorosamente l’appoggio per Suso facendo svanire nei mugugni di San Siro un potenziale 4 vs 2 a favore dei suoi. Il ritmo di gioco viene vivacizzato al 10’ da un astuto uno-due tra lo stesso Calhanoglu e Paquetà e dalla consecutiva splendida verticalizzazione del turco per il taglio di Cutrone; il numero 63 meneghino, tuttavia, spara in corsa la palla sull’esterno della rete avversaria da ottima posizione. Cinque giri d’orologio più tardi, il tiro-cross di Insigne sul secondo palo quasi non sorprende Romagnoli e co., svanendo sul fondo per questione di centimetri. Ai lampi di quantità e qualità di Bakayoko al centrocampo segue, al 37’, l’avanzata di Calhanoglu verso l’area rivale, ma debole e centrale si rivela il destro con cui il 10 del Milan cerca di graffiare il Napoli. Se al 39’ è a dir poco coraggioso, seppur sfortunato, il tentativo di deviazione di Cutrone sul traversone forte e teso dalla destra di Calabria, al 41’ l’azione prolungata partorita da Suso e Kessié offre a Paquetà la possibilità di girarsi in un fazzoletto nel cuore dell’area di rigore azzurra; il risultato è, però, un tiro che esce distante sulla destra della porta difesa da Ospina.La ripresa è decisamente più vivace del primo tempo grazie ai vari capovolgimenti offensivi di ambedue le squadre. Al 47’ è Kessie ad avere tra i piedi una colossale palla-gol dopo una bella azione in verticale sulla fascia siglata da Suso e Calabria; l’ivoriano è glaciale nel superare con un rapido destro-sinistro Raul Albiol, ma si vede deviare in corner da Malcuit la conclusione a botta sicura. Pochi secondi dopo, l’ottima combinazione sulla sinistra tra Paquetà e Calhanoglu si trasforma in un sinistro del brasiliano decisamente troppo centrale per impensierire Ospina. Dall’altra parte, al 64’, è Milik a tentare la fortuna con un sinistro rasoterra sul cross intelligente di Zielinski; comoda la presa a terra di Donnarumma. Dal 67’ in poi inizia il vero match nel match tra il portierone milanista e il numero 20 azzurro: Zielinski, dopo un’egregia coordinazione sul campanile innalzato da Romagnoli, fa esplodere un sinistro micidiale verso la porta avversaria, ma Donnarumma ci mette i guantoni. Gattuso vede i suoi in difficoltà e, tra il 68’ e il 71’, opta per gli ingressi in campo di Borini e Piątek rispettivamente per Paquetà e Cutrone. All’esordio a San Siro del bomber pistolero ex-Genoa - chiamata a gran voce da tutto lo stadio - Ancelotti risponde sostituendo Mario Rui con Ghoulam. Proprio il neo-numero 19 del Milan si presenta alla grandissima ai suoi nuovi supporter: al 76’, infatti, prima detta il passaggio in verticale a Rodriguez e poi si esibisce in un difficile controllo in corsa prima di essere neutralizzato sul più bello da uno strepitoso Koulibaly. Tre giri di lancetta dopo, è ancora il polacco a rendersi protagonista svettando di testa nel cuore dell’area di rigore partenopea e offrendo una palla a Musacchio, la cui mezza-girata a botta sicura viene sventata da un miracoloso intervento di Ospina. L’entrata in campo di Verdi, all’80’, al posto di Mertens fa da preludio all’incandescente quarto d’ora finale: all’84’ Zielinski di sinistro non trova il gol dal limite dell’area per questione di millimetri; tre minuti più tardi, il polacco conclude il veloce contropiede dei suoi con un tentativo verso la porta rivale fatto fallire da Donnarumma, che, al’89’, si rivela nuovamente impeccabile sul nuovo attacco del polacco. Al 90’ è Laxalt ad essere chiamato a dare una mano ai suoi al posto del fischiatissimo Calhanoglu. Le squadre sembrano ormai avviate allo 0-0 finale ma c’è ancora tempo per ben due espulsioni. La prima, ingiusta, per somma di ammonizioni, ai danni di Fabian Ruiz, reo di intervenire con il braccio (in realtà col petto), a parere di Doveri, sulla verticalizzazione centrale di Musacchio per Piątek; la seconda a sfavore di Carlo Ancelotti, colpevole di aver pronunciato una frase ingiuriosa nei confronti dello stesso direttore di gara dopo un fallo di Calabria su Verdi. Il triplice fischio successivo dell’arbitro di Volterra sancisce la conclusione di una partita bella ma equilibrata tra Milan e Napoli. Per il Diavolo si tratta di un punto prezioso al cospetto di una corazzata di livello superiore come quella azzurra. I Partenopei, probabilmente, falliscono il tentativo di portarsi a -6 dalla Juventus capolista, impegnata, a sua volta, nella difficile trasferta dell’Olimpico, domani sera, contro la Lazio.
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