Le pagelle di Atalanta-Bologna: Muriel-Malinovski da Joga Bonito. Con Zapata il rullo è servito
Nel posticipo domenicale della 33^ giornata di campionato, l'Atalanta di Gasperini travolge il Bologna 5-0 Al Gewiss Stadium. Le pagelle della Dea
Gollini 6,5: tra il 9’ e il 12’ evita il vantaggio rossoblù chiudendo lo specchio alla grandissima al pimpante Skov Olsen.
Toloi 6,5: va in difficoltà, nei primi minuti, sulle diverse incursioni offensive di De Silvestri. Ci mette poco, tuttavia, a rimediare con una prestazione più che sufficiente contro un Bologna arresosi troppo repentinamente. Dal 71’ Caldara 6: entra a partita già conclusa. Non deve far altro che rispondere presente all’appello di Gasperini, senza acuti e senza sbavature, e lui lo fa.
Romero 7: al 43’ si procura il rigore grazie alla vistosa ingenuità di Danilo, plateale nell’atterrare volontariamente il centrale atalantino. Al 47’ è autore, per danno subito, dell’espulsione di Schouten. Seppur indirettamente, il difensore argentino riesce a stravolgere la partita del Gewiss.
Djimsiti 6,5: più volte risucchiato dal vortice Skov Olsen nei 21’ iniziali, ha la fortuna di poter contare su Gollini per non mettere in difficoltà i suoi. Dopo l’1-0 di Malinovsky è tutta un’altra storia.
Hateboer 6,5: in difficoltà nei primi 20’ della gara, si rifà dopo il doppio vantaggio e la successiva superiorità numerica nerazzurri grazie alle consuete galoppate sulla fascia destra del campo. Guardare l’azione orchestrata al 69’ per credere.
De Roon 6,5: la circolazione della sfera stenta ad esserci a inizio gara, la precisione anche. Quando il rullo compressore offensivo si sblocca, però, torna ad essere l’‘olandese volante’.
Freuler 7: ci mette un tempo per salire in cattedra; una volta riscaldati i motori, al 58’, sigla il terzo gol nerazzurro con un bell’assolo dopo un’azione a un tocco dei suoi. Dal 61’ Pessina 6,5: più che incidere in avanti, si fa notare per i ripiegamenti difensivi quando il Bologna cerca di strappare offensivamente. Un dato non di poco conto se si considera un risultato diventato ben presto più che tondo in favore della Dea.
Maehle 6,5: si propone in attacco lungo la corsia sinistra nel primo tempo ma manca spesso e volentieri della precisione finale. Meglio nella ripresa, quando fornisce anche l’assist a Miranchuk per il quinto gol.
Malinovsky 8: divide il ruolo di protagonista della prima frazione di gara con il compagno Muriel, meraviglioso, a sua volta, nel fornire l’assist di tacco all’ucraino; quest’ultimo è impeccabile nel sbloccare l’incontro con un diagonale sinistro preciso e imparabile per Skorupski. Al 30’ rischia la doppietta con una conclusione a giro che sfiora il palo e si perde sul fondo. Una costante spina nel fianco per la ‘non-difesa’ del Bologna. Dal 71’ Ilicic 6: giocare da fermo, sul 4-0, è facile; corsa e magia occorrono decisamente in altre occasioni.
Muriel 8: al 5’ tenta un sinistro a incrociare ma la conclusione è troppo centrale per impensierire Skorupski. Al 23’ colpisce il palo dopo una doppia giocata alla Joga Bonito a mandar fuori Antov e Soumaoro. Il 2-0 realizzato su rigore al 44’ è una giusta riconoscenza a quanto fatto vedere dal colombiano nella prima frazione di gara. L’impressione è che quando si accende sia davvero imprendibile per chiunque. Dal 61’ Miranchuk 6,5: impiega dodici giri d’orologio per entrare nel vivo della partita grazie al sinistro chirurgico che non lascia scampo a Skorupski per il 5-0 bergamasco.
Zapata 7,5: al 22’ sbaglia clamorosamente un rigore in movimento centrando in pieno il muro avversario a protezione di Skorupski. Al 59’ spacca la porta emiliana per la quarta volta nel match cogliendo al volo l’assist involontario di Malinovsky e concludendo sotto l’incrocio dei pali lontano. E’ un trattore offensivo incontrastabile, anche quando il solito cinismo viene meno in alcuni periodi del match. Dal 77’ Lammers sv.
Gasperini 7,5: se l'obiettivo è quello di “conquistare il secondo posto in classifica", la sua Atalanta è una testimonianza vivente dello spirito dell'allenatore. Il non accontentarsi mai, anche quando il match è già virtualmente concluso, fa parte del gioco, che vale decisamente la candela.