Lecce, Sticchi Damiani: "Speravo nella ripartenza. La nostra situazione finanziaria è lineare. Preoccupato perchè..."
Il presidente del Lecce S. Sticchi Damiani: "Abbiamo trovato subito la quadra sulla questione stipendi. Ora ripartiamo, anche Sky può adeguarsi"
Intervenuto ai microfoni di Zona Cesarini su Rai Radio1, il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani ha affrontato il tema della ripartenza della Serie A, dichiarandosi soddisfatto della decisione di Vincenzo Spadafora e del Governo: "Speravo nella ripartenza. Non per il nostro stato d'animo, visto che è un momento complicatissimo e non c'è tanta voglia di giocare peraltro senza pubblico, una cosa che fa venire meno l'essenza del calcio. Ma ci rendiamo conto che la nostra industria deve ripartire". Il numero uno del club salentino ha focalizzato, quindi, l'attenzione sul Lecce e sugli scenari alternativi alla conclusione regolare del calendario di A in caso di un eventuale nuovo stop: "La situazione del Lecce è lineare dal punto di vista finanziario: uno stop non sarebbe stato un dramma. I piani B o C sono ipotesi, ma speriamo che la stagione si possa concludere regolarmente, visto che gli scenari alternativi, play-off, play-out o cristallizzazione della classifica, creerebbero mille problemi dal punto di vista giuridico. Sono preoccupato perché la squadra non è stata costruita per impegni ravvicinati, ma anche sereno perché ho un gruppo straordinario dei ragazzi, peraltro molto maturi visto che abbiamo trovato subito la quadra sulla questione stipendi". Infine, sui diritti tv, il presidente giallorosso è stato chiaro: "Gli altri broadcaster hanno già comunicato l'intenzione di pagare per intero la rata finale in caso di ripresa. Ora si riparte e credo che anche Sky sia portata ad adeguarsi. Penso e spero che questo problema sia fisiologicamente risolto. E' impensabile che non venga pagata l'ultima rata dei diritti televisivi, senza peraltro alcuno sconto sulla stagione successiva, visto che questo campionato e' stato interrotto per un evento straordinario e non per colpa di qualcuno".
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