L'ultimo atto della Premier League ha consacrato il Manchester City ancora Campione d'Inghilterra per la quarta volta di fila. Sulla sponda Liverpool invece emozioni grandi per l'addio di Sua Maestà Jurgen Klopp che vince l'ultima partita da allenatore dei Reds per 2-0 contro il Wolverhampton.

Il Manchester City di Pep Guardiola

Foden ha deciso di entrare nella storia recente del club, doppietta d'autore e riflettori puntati su un prodigio che a 23 anni gioca come un veterano. Rodri ha chiuso saracinesca ed eventuali tormenti finali. Invasione dei tifosi dopo il triplice fischio e festa Citizens. Pep Guardiola ormai colleziona Premier League come fossero carte dei Pokemon, il tecnico spagnolo fa sembrare tutto maledettamente normale e forse la vittoria del titolo è diventata quasi banale, ecco perché qualcuno si aspettava anche quest'anno un altro Triplete, o Treble per dirlo all'inglese.

Pep Guardiola
Pep Guardiola sulla panchina del Manchester City (Ph Image Sport)

Addio Klopp

In contemporanea però ad Anfield Road rimbombava la voce di Jurgen Klopp che con un lungo discorso ha emozionato tifosi, giocatori e tutti quelli che tifano Reds. Il Liverpool ha tributato il degno saluto a un allenatore che è stato anche un tifoso, un uomo della Kop e un manager moderno in grado di legare filosofia calcistica a rapporti umani e trofei prestigiosi. La bacheca del club da quando Klopp ha seduto sulla panchina di Anfield si è riempita a dovere, l'allenatore tedesco con quel sorriso a denti stretti e i circa 2345 cappellino sfoggiati in questi anni, è diventato il simbolo di un popolo.

Jurgen Klopp
Jurgen Klopp e Allison, Liverpool (Ph Image Sport)

E Sky Sports tornando sui due eventi del giorno racconta una verità singolare, ovvero che il 23% dei telespettatori si è sintonizzato sulla premiazione del Manchester City, mentre il 61% ha preferito l'addio di Klopp e i cori di Anfield Road. Il restante 14% degli spettatori era sintonizzato su altri canali. Forse vedere vincere il Manchester City è diventato sin troppo normale, forse le lacrime di Klopp e di uno stadio intero hanno semplicemente unito di più il calcio all'essere umano.

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