Milan, Ibrahimovic: "Mi sento vivo"
Si racconta in una lunga intervista Ibrahimovic, in cui rivela di aver scelto il Milan dopo la disfatta dei rossoneri a Bergamo
Si è raccontato a cuore aperto, Zlatan Ibrahimovic, in una lunga intervista ai microfoni di Aftoblanet. Queste le parole dello svedese:
“Ovvio che mi manca la Nazionale, se a qualcuno non manca tutto ciò, vuol dire che ha chiuso la sua carriera mentre io non ho ancora finito. E’ una cosa che deve venire dal Ct, voglio essere nella Friends Arena, voglio vedere il Muro Giallo pieno quando entro in campo con la maglia gialla. Covid-19? Solo un paio di settimane, non è stato difficile. Mi fecero abbandonare l’allenamento, feci un sacco di domande. Mi hanno rifatto il test tre volte per essere sicuri, così sono rimasto a casa. Dopo cinque giorni non sentivo più i sapori, né del cibo, né del caffè e ho iniziato ad allenarmi solo dopo una settimana, prima non riuscivo. Alla mia età serve la mentalità, non solo il talento. Mi sento vivo, so che posso giocare e fare quello di cui sono capace. Poi i risultati parlano da soli ed è un onore vincere di nuovo questo premio, ma senza il duro lavoro non si ottiene nulla. Se potessi correre 90 minuti senza sosta lo farei, ma non posso. Sono onesto con me stesso, ho bisogno di più tempo per recuperare dopo uno scatto. Il ritiro? Volevo aprire un nuovo capitolo della mia vita e stare con la famiglia. Poi Raiola mi ha detto ‘Devi chiudere in Europa, fai solo sei mesi a Milano, dopodiché puoi smettere’. Con Mihajlovic parlammo, gli risposi che lo avrei fatto gratis al Bologna ma che non ero lo stesso calciatore di dieci anni fa. Poi però vidi il Milan perdere a Bergamo, quella è stata una sconfitta vergognosa. Abbiamo cominciato a sentirci e ho iniziato ad avvertire l’adrenalina di andare al Milan, una sfida complicata ma non impossibile. Dicevano che avevo 39 anni e che tutti quelli che erano tornati in rossonero avevano fallito. I primi sei mesi sono stati difficili, poi è iniziata la scalata.”