Joey sta arrivando a Bologna. Non credo che la sua venuta abbia alcuna attinenza diretta con l'ennesimo show down di Thiago Motta...verso Beneforti (no, non era così nemmeno la prima volta), piuttosto il "cinno" di casa Saputo prenderà confidenza con Casteldebole (farà parte degli Under 16), il babbo lo affiderà a mani premurose, poi rientra in Canada e poi, come abbiamo già scritto, starà qui parecchio. In ogni caso, più che nel passato.

Tutti gli allenatori che hanno preceduto l'italo-brasiliano hanno sperato, anzi sono stati certi, di instaurare un franco e costruttivo rapporto diretto con il boss. Nessuno ci è non dico riuscito, ma nemmeno si è avvicinato. Il sistema di protezione in vigore a Berlino Est prima della caduta del muro era, al confronto, uno scherzo. 

Mi è già capitato di scrivere che qualche passo - felpato come nel suo stile - del tycoon canadese autorizza a pensare che ai dirigenti venga concessa autonomia e fiducia ma non più un potere "di vita e di morte" assoluto. Alcune caselle importanti sono in prorogatio, da qui a ottobre qualcosa potrebbe succedere.

Sarebbe stupido, intendiamoci, privarsi dell'esperienza e della abilità tessitoria di Fenucci quando l'Europeo del 2032, simbiotico con la Turchia, riduce, anzi dimezza, il numero degli stadi (per non buttare l'ennesima caterva di soldi occorre tenere con Abodi, Malagò e soprattutto Meloni un contatto costante: il manager romano ha prerogative, nel settore, quasi insostituibili), però bisogna considerare che, ad onta del chiarimento dopo Lecce, il rapporto tra lui e il tecnico scricchiola vistosamente. 

Thiago rifiuta di essere avvolto in quella rotondità carnosa, sintesi ideale di romanità e bolognesità, su cui Fenucci ha fatto scuola negli ultimi (quasi) 9 anni di storia rossoblù. Una eternità, nel mondo di oggi. Un merito, senza dubbio. Ma forse non basta più. 

In sostanza, Motta non voleva nessuna delle tre punte. Ma voleva tutti i centrocampisti. Di Arnautovic ha elogiato l'applicazione a Valles, ma gli piace fino a un certo punto (zero in coppia con Zirkzee). Gli altri due, poco. Se condivido il suo modo? No, o meglio, sì in un contesto così rigido, ingessato e prono come quello bolognese, ma in assoluto "sputtanare" due tuoi prodotti - Orso e Musa - mi pare un fatto presuntuoso e miope. Lo può fare? Certo, ha ottenuto un punto e mezzo a partita, cosa che qui manco ci si è mai sognato, lo può fare sicuro. Ha fatto sorridere la sua "lisciata" al pubblico, ma ricordo ai guru su piazza - ora iper maigoduti, al rogo quel pazzo che osa criticare il nostro Bologna ! - che la gente (non i "malati", quelli andrebbero anche se si affrontasse il Pizzighettone e si perdesse 10-0) è tornata a vedere il Bologna con piacere perché si è tendenzialmente giocato bene a calcio. Con Motta, grazie a Motta e nonostante le impuntature di Motta. Verba volant. Retes (nel senso di goals, avrebbe detto il Civ) manent. 

Ma poi qualcuno si porrà la domanda del perché nemmeno Sartori riesce quest'anno a vendere bene (con Theate ha fatto un piccolo capolavoro, sul piano economico, quindi è capace), strada che resta la sola per creare spazio per acquisti. Una cessione fruttifera - per dire - l'ha fatta Bigon con Skov Olsen, che in campo appariva un elegante imbalzato catapultato da Marte. Eppure fu collocato piuttosto bene.

Terzino sinistro e due ali, erano state le richieste di Motta. Quella di destra potrebbe e dovrebbe essere Ndoye del Basilea, gradito al mister: sul resto, per il momento, ci si può e deve arrangiare.

Attenzione: secondo chi lo conosce bene, Motta si impegnerebbe anche a fare 40 punti, se questo fosse l'obiettivo. Purché esista una chiarezza di fondo. Ma il detto/non detto, la volontà di non scontentare la parte del pubblico più "ambiziosa", ma senza puntare con decisione agli scranni europei, lui li considera sbagliati e combatte contro questo stato di cose.

In realtà penso che questo ennesimo "incidente" possa essere una grande occasione per Saputo. Non è necessario cambiare persone - decide poi lui, all'atto pratico -, è possibile però cambiare approccio comunicativo e di metodologia lavorativa battendo un colpo: indispensabile, oggi. Sennò, con il prossimo tecnico, o prendi uno yes-man (ce ne sono, eh, a iosa) oppure dopo qualche mese saresti daccapo. E sprecheresti pure l'occasione di avere ingaggiato Sartori, a cui un minimo di possibilità di incidere andrebbe data. 

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