DAZN, tagli a giornalisti e talent: dubbi sul prodotto e preoccupazione della Serie A
La piattaforma streaming della Serie A punta a una riduzione dei costi e dell’organico redazionale
DAZN, tagli a giornalisti e talent
Nei giorni scorsi DAZN ha smentito le voci di una presunta crisi che avrebbe incentivato i vertici ad attuare il piano dei tagli sia nel comparto giornalistico sia in quello dei ‘talent' (ovvero, i volti più noti che rientrano nel corredo accessorio di trasmissioni e approfondimenti tv).
Ecco dove si muoverebbero secondo un'opzione editoriale alternativa: concentrarsi in particolare sugli eventi live e chiudere con esperienze anche recenti, non strettamente legate alle partite (e non solo).
Ma questa inversione di rotta interna ha fatto riflettere i club perché cade in un momento particolare: l'inizio del quinquennio del nuovo accordo per i diritti tv della Serie A.
Le preoccupazioni della Serie A su DAZN
Intato le società di Serie A tengono sotto controllo DAZN. In modo particolare controllano alcuni fattori essenziali e fonte di allarme: presunto impoverimento del prodotto, nuovo aumento dei costi (nonostante l'introduzione del più economico pacchetto Goal Pass), perdita di molti talent passati ad altre realtà emittenti.
È il caso, tanto per citare alcuni esempi, di Stefano Borghi diretto a Sky e Marco Cattaneo che a DAZN era giunto nel 2021 e adesso, oltre a collaborare con Prime Video per la Champions League, sarà su Eurosport in occasione delle Olimpiadi di Parigi del 2024.