Van Basten sbotta: “Scudetto rubato da quel club, porcheria. Arbitro scandaloso”
L’olandese rilasciò le seguente parole velenose a Il Corriere della Sera, inerenti allo Scudetto vinto dal Napoli nel 1989/90
Marco Van Basten è noto per la sua schiettezza. Le sue dichiarazioni senza tanti giri di parole fanno sempre parlare di se, molte delle quali presenti nella propria autobiografia, dove ha criticato pure il sul ex tecnico nel Milan, Arrigo Sacchi. La sua esperienza nel Milan è stata costellata di successi, ma c’è una stagione che anche a distanza di anni, non è proprio andata giù al cigno di Utrecht.
Il campionato 1989/90 vinto dal Napoli: una ferita ancora aperta per Van Basten
Il tre volte Pallone d’Oro rilasciò tempo fa un’intervista a Il Corriere della Sera, dove espresse un parere piuttosto polemico a riguardo dello Scudetto conquistato dal Napoli, nella stagione 1989/90. Van Basten si riferisce alla vittoria per 2-0 da parte dei partenopei contro l’Atalanta, gara che poi risultò decisiva per la conquista del titolo.
La monetina in testa ad Alemao e l’ira di Van Basten
Maradona e compagni conquistarono la vittoria a tavolino sui bergamaschi, dopo che un tifoso dell’Atalanta colpì in testa il centrocampista azzurro Alemao con una moneta da 100 lire, tirata dagli spalti. Il calciatore fu ricoverato in ospedale. Il giornalista ha posto una precisa domanda a Van Basten, ovvero se secondo lui quello fu uno Scudetto “rubato” dal Napoli. Ecco la risposta dell’olandese:
“Lo sanno tutti che fu così. Ma nessuno ha mai avuto il coraggio di dirlo. Prima la sceneggiata di Bergamo, con la moneta in testa ad Alemao e il massaggiatore del Napoli che gli dice di simulare un trauma. Poi la nostra sconfitta a Verona. Una imboscata, con un arbitro come Lo Bello che fece di tutto per farci perdere e fischiò in maniera scandalosa. Un lavoro fatto bene".
Il giornalista poi chiede all’olandese da chi fosse stato eseguito questo ‘lavoro fatto bene’. La risposta di Van Basten fu lapidaria:
“Dal sistema del calcio italiano. Da chi aveva interesse a mandare due squadre in Coppa dei Campioni. Tutti sapevamo che eravamo favoriti per rivincere, aggiungere un’altra squadra conveniva a tutti. Fu una vera porcheria. Ancora oggi mi brucia".