L’ex calciatore e procuratore Massimo Brambati è intervenuto nel pomeriggio di Maracanà, su TMW Radio, per commentare i temi del giorno.

Un ricordo su Garella?
“Io ho avuto il piacere di giocare contro questo portiere, che per quanto fosse grande ha sempre vissuto con modestia la propria condizione. Io sono cresciuto nelle giovanili del Torino, allenato da Sergio Vatta, che si vantava tantissimo di aver avuto tra le sue fila proprio Garella. Aveva un suo modo di parare che si è evidenziato nel Verona e soprattutto nel Napoli. Di certo non era bello da vedersi da un punto di vista stilistico, ma riusciva ugualmente ad essere efficace. Sessantasette anni sono in ogni caso troppo pochi”.

Pensi che Inzaghi possa vincere lo scudetto con l’Inter?
“Io credo che l’Inter l’anno scorso fosse la più accreditata a vincere lo scudetto, quindi Inzaghi avrebbe dovuto fare un po’ di autocritica. Se quest’anno l’Inter è favorita significa che la vincente della scorsa stagione non fosse così di alto livello. Non possono essere abbastanza la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, anche considerando che in questi anni sta mancando alla Juventus”.

Per il prossimo campionato può fare meglio Inzaghi o Allegri?
“Allegri con a disposizione giocatori già rodati qualcosa è in grado di portare a casa. Mi chiedo però eventualmente se la rosa, anche considerando i possibili arrivi di Paredes e Depay, sia completa a livello di numero e di prontezza dei giocatori per affrontare il progetto. La Juventus dell’anno scorso non la reputo la sua Juventus, anche perché ha perso Ronaldo a campionato appena iniziato. Quest’anno voglio capire, anche eventualmente da lui, se sarà effettivamente la sua Juventus”.

Un giudizio su Fiorentina, Lazio e Napoli?
“Le romane hanno indubbiamente accorciato il gap con le milanesi, soprattutto sull’Inter. Per quanto riguarda la Lazio ho grandissima fiducia in Sarri, che se messo nelle giuste condizioni può fare benissimo”.

I dubbi della Juventus sono più su Allegri che non sulla squadra?
“I dubbi sono a livello di progetto del club. La Juventus aveva tra le mani i centrali del futuro, ossia Romero e Demiral, senza dimenticare De Ligt. Alla fine è arrivato Bremer, che per quanto forte è costato tanto. Nutro qualche dubbio a livello di progettualità societaria. Anche l’esperienza di Kulusevski fa pensare, dato che ora al Tottenham sta facendo benissimo, mentre né con Pirlo né tantomeno con Allegri è mai riuscito ad esprimersi bene”.

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