Inter, parla Marotta: "Su Zielinski stiamo sondando il terreno, sul rinnovo di Lautaro..."
Marotta ha parlato riguardo alcune situazioni legate a Zielinski, il rinnovo di Lautaro e tanto altro
Marotta è stato intervistato ieri da Pierluigi Pardo a SuperTele, il dirigente dell'Inter ha rivelato informazioni importanti sulle situazioni che riguardano l'acquisto di Zielinski, il rinnovo di Lautaro e ha poi analizzato altri temi importanti.
Sul suo ruolo in società
“Io sono solo la punta della struttura e per anzianità mi vengono attribuiti meriti. La fortuna dell’Inter è la squadra fuori, a parte Inzaghi, che è il leader. Ma ci sono personaggi come Baccin, Ausilio e Zanetti e la nostras fortuna è questa squadra vincente. Una cosa molto importante.”
Sulla situazione Zielinski
“Ho parlato con De Laurentiis, dicendogli che stiamo sondando il terreno nel rispetto delle norme. Ausilio ci dirà come agire, se tutto andrà in porto lo tessereremo per l’anno prossimo. Fa parte delle intuizioni che un’area sportiva deve considerare.”
Le parole di elogio su Thuram
“Sempre dimostrato di essere un talento. Ha avuto un infortunio ma la forza di Ausilio e Baccin è stata non mollarlo, siamo riusciti a prenderlo a parametro zero. Operazione importante e grande talento. Bravissimo ragazzo, figlio d’arte ed è importante avere un padre di quello spessore. Per lui primo consigliere ed esperto: bella cosa.”
Il rinnovo di Lautaro Martinez
“Non abbiamo ansie, non abbiamo giocatori che si svincolano. Vogliamo consolidare i rapporti con chi manifesta attaccamento alla maglia, Lautaro, si è scritto di Barella, analizziamo posizione per posizione, abbiamo garanzie con i contratti per tutti. e ci sono professionisti che stimano il brand rappresentato dall’Inter.”
Il suo addio alla Juventus
“Innanzitutto sono passati tanti anni e torno per simpatia su questa cosa, non voglio più trattare questo argomento. Riconosco solo i 10 anni belli alla Juve. Se la proprietà ha una linea diversa e una strategia diversa il manager fa un passo indietro. L’ho fatto col sorriso sulle labbra perché ho dato alla Juve quanto ricevuto. La Juve voleva ringiovanire il management ed era giusto così. L’operazione Ronaldo non mi trovava in parte d’accordo. Non discuto il calciatore, era impegnativo a livello economico. Ma non è stato quello l’elemento che ha portato alla rottura. È stato un cambiamento fisiologico o un ciclo chiuso.”
Sul passaggio da Conte a Inzaghi
"Il ciclo nuovo è cominciato con Spalletti, sviluppato da Conte che ha dato qualità al gruppo, dal punto di vista della mentalità vincente e del gioco. Inzaghi con spensieratezza ha applicato i concetti di un calcio divertente e ha un rapporto ottimo coi calciatori, come se fosse loro compagno. Ogni allenatore rappresenta skill diversi. Devo dare merito a loro tre. Questo gruppo respira aria positiva. Non solo fatta di risultati, che sono importanti. Ma sono bravi ragazzi, hanno una mentalità bella e importante. Non abbiamo vinto nulla e quindi piedi per terra. Abbiamo 13 punti in più rispetto alla passata stagione a questo punto, un rullino di marcia importante, abbiamo +41 di differenza reti e non mi ricordo una squadra così. Ma non abbiamo vinto nulla e le insidie più grosse ce le abbiamo sui campi di provincia. In quelle gare dobbiamo avere la stessa determinazione vista con la Juve. Là dobbiamo dimostrare di essere una grande squadra. Siamo primi con merito ma il cammino è ancora lungo."
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