Il patron del Bologna, Joey Saputo, è intervenuto in una lunga intervista al Corriere della Sera soffermandosi su diversi temi a partire dall'esonero di Sinisa Mihajlovic: "L'esonero di Sinisa Mihajlovic? Posso dormire tranquillo la sera. Io e la società abbiamo fatto di tutto per aiutare l’uomo e l’allenatore. Non mi interessano le critiche di chi non conosce i fatti. Abbiamo dato fiducia a Sinisa perché aveva ancora la squadra in mano. Stava meglio, pensavamo che la situazione sarebbe migliorata per lui, per noi prima di tutto c’era il suo benessere. Poi abbiamo iniziato male la stagione, i risultati non venivano e il bene del Bologna viene prima del resto".

Era meglio cambiare alla fine dell’ultimo campionato?

"Forse sì, ma non è la decisione che abbiamo preso, inutile guardarsi indietro".

Quando ha saputo della prima malattia di Mihajlovic?

"Ero a Montreal con l’ad del Bologna, Claudio Fenucci. Stavamo pianificando la stagione e un progetto triennale con Sinisa allenatore. Ci hanno chiamato per dirci che non stava bene. È stato terribile quando ci hanno detto della gravità, per me è stata la cosa più difficile, la peggiore da vivere a livello umano. Decidemmo subito di continuare con lui, a fine stagione gli abbiamo allungato il contratto pur conoscendo la situazione. Ma lì ci è franato un po’ il progetto".

Vi siete più parlati?

"Dopo l’esonero no. Sinisa ha chiamato Fenucci, spiegando di essere a disposizione per parlare con il nuovo allenatore Thiago Motta se poteva essergli utile per inquadrare i giocatori. Con Sinisa non è stata una rottura brutta. Sono partito subito dopo l’esonero, quando tornerò vorrei incontrarlo. Come persona non ho niente contro di lui, come allenatore ha dato tanto, ha tirato fuori il massimo: voglio ringraziarlo personalmente, non via telefono, ma davanti a un caffè".

E sul nuovo allenatore, Motta, che non sta andando troppo bene

"La fiducia è totale. Non abbiamo mai parlato di cambiare allenatore: siamo tutti con lui e siamo convinti che farà bene".

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