Il Bologna torna a fare notizia sui quotidiani sportivi nazionali. Giusta l'intuizione Cantatore, come l'ennesimo tentativo di recuperare DestroSinceramente sembra di occuparsi di un'altra squadra e di un'altra società, Non oso pensare cosa sarebbe potuto succedere se il neo-cagliaritano Federico Mattiello non si fosse fatto cacciare contro il Frosinone dando il via alla slavina ciociara (aiutata da qualche senatore consapevole che così non si poteva andare avanti..) che causò il ribaltone e dette il via alla rinascita mihajloviciana, la quale a sua volta innescò il cambio di passo di Saputo, oggi molto più somigliante al "miliardario calcistico" di quanto non fosse nei suoi pallidi primi tre anni di Serie A.
Probabilmente avremmo avuto una salvezza drammaticamente risicata (forse...), la conferma di Inzaghi e soprattutto di un atteggiamento assurdo, parole d'ordine scambiate per programmi e un orizzonte fatto di giocatori medio-bassi in attesa di chissà che cosa.
Verissimo, Lino ebbe a dire "noi ci saremo sempre", ma ci autorizzerà a dubitare di una svolta così radicale in tempi così stretti, non ci fosse stata quella "scoppola".
Ora - al di là del fatto che, stavolta, il progetto stadio reale sembra veramente prossimo all'infornata decisiva - il Bologna è tornato a fare notizia. Ne fa fede lo spazio che Gazzetta, con una gustosa intervista di Matteo Dalla Vite (un bolognese tornato a casa e che può occuparsi di una roba seria) al pugile Cantatore, inserito da Sinisa nel suo staff fondamentalmente per insegnare a Mattia Destro...a fare a cazzotti. E ce n'è bisogno, certo. Ed è un'idea innovativa, vero. Ed è bello pensare che esista un disegno globale, per cui gli Impact, il Bologna e magari un paio di altri club facciano parte di una regia comune. No, non lo chiamo progetto, mi rifiuto, ma si tratta comunque di un pacchetto interessante.
Tornando alla campagna acquisti, voglio osservare tre cose prima di chiudere per non farla troppo lunga. Non c'è miglior assetto offensivo di quello che già abbiamo, se tutti sono in ordine. Con l'aggiunta di Skov Olsen, poi, si possono vedere belle cose. Quindi ok al recupero, l'ennesimo, di Mattia. Cantatore costa meno di Inglese o Kouamè, due discreti, anche buoni, ma non risolutivi. Con un jab e un uppercut contiamo di rendere finalmente profittevole un investimento che delle volte ci è parso demenziale. Forza, ce la possiamo fare.
Soldi se ne sono spesi e se ne spenderanno. Questo di per sé merita un plauso per il presente e una serie di "coppini" per l'atteggiamento griccio, grottesco, sparagnino del passato. "eh, l'aveva sempre detto !", alzano l'alabarda i defensores fidei. Che cosa, esattamente, aveva sempre detto? Che si rischiava di retrocedere? Dai, su, piantatela, non vi siete scocciati di difendere anni indifendibili?
Poi c'è una cosa che non si risolve e non è banale. Nessuno intima più a Bigon, Di Vaio e Fenucci il perentorio "vadi a Roma !" che oggi è diventato un divertente tormentone radio, i soldi trasformano i - cosiddetti - incapaci in grandi dirigenti, ma gli esuberi restano sempre lì. Sabatini o non Sabatini. Solo che adesso la cosa non fa più notizia.
E' tutta qua la differenza.
(ah, volevo segnalare a chi si chiede dove sono finito che non c'è solo questo editoriale. Faccio tutti i giorni un'ora di radio in diretta su Nettuno e al lunedì c'è sempre il PG su Telesanterno. Quindi paghino l'Enel e, se sono ansiosi di sentirmi, si sintonizzino. D'altra parte costoro vedono non cinque, ma un solo motivo per cui io cambi idea sul passato?)
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