Juventus, vincere aiuta a vincere: i tempi di Moggi, Lippi e Giraudo

Luciano Moggi
Luciano Moggi

"Come motivatore, direi che non ci siamo. Se hai giocatori dici (persino quando erano a fiatare sul collo dell'Inter) che l'obiettivo è il quarto posto, è inevitabile che la squadra alla prima difficoltà si sgonfi. Il finale di gara contro l'Udinese è stata irreale: tic-toc-tic-toc. Altro che assalto a Fort Apache. E con tutto il rispetto parliamo dell'Udinese, squadra che naviga in zona retrocessione. Ora che John e Ferrero abbiano le loro gatte da pelare con la situazione creatasi dopo i ricorsi fatti dalla madre di Elkann, Margherita, in relazione all'eredità dell'Avvocato, è palese. Ma che la Juventus continui ad essere nelle mani del solo Allegri è altrettanto evidente. Giuntoli finora ha venduto: questo gli era stato chiesto. Ha preso questo Alcaraz, giocatore misterioso, che non si capisce bene se sia un possibile investimento, o solo un calciatore “parcheggiato” a Torino. Se sia bravo o se sia una pippa.

 Vincere aiuta a vincere. Ma anche perdere aiuta a continuare a perdere. Inutile pensare che cambiare questo o quel giocatore possa risolvere i problemi. Non ci sono Sivori, non ci sono Baggio, non ci sono Del Piero o Vialli, non ci sono Tevez o Ronaldo. E purtroppo non ci sono Mandzukic in questa Juve. 

 Servirebbe rammentare che quando arrivarono Giraudo, Lippi e Moggi, la Juventus da nove stagioni non vinceva lo scudetto. È capitato: può capitare ancora. La “mission” è stata tracciata. Non si gioca per vincere. Si gioca per partecipare. Per sanare il deficit, per vivacchiare tra l'eccellenza e la mediocrità".

LEGGI ANCHE: Juventus, Chirico sbotta: "Tutto un disastro, da Alex Sandro fino ad Allegri". Poi distrugge Milik

 

Capuano show: "Solo in un mondo parallelo si può pensare che la Juve ruba. Anche l'Inter..."
Lotta scudetto, Bergomi mette in guardia l'Inter: "Attenzione al Milan e alla Juventus"

💬 Commenti