I rossoneri ritrovano Zlatan e il sorriso a Cagliari, ai nerazzurri non basta la solita intesa Lukaku-Lautaro contro l'Atalanta Classifica alla mano. Calcolo rapido, riflessione altrettanto veloce, una bella riga dritta sul foglio et voilà, testa alla prossima partita. Ci immaginiamo sia trascorsa più o meno così la domenica in casa Milan e Inter, alle prese con il bilancio del girone d'andata appena concluso. E noi le emuliamo, facendo un punto delle due situazioni.QUI MILAN - Guardare con fiducia al futuro riponendo (quasi) tutte le speranze in un ragazzone di 38 anni. Sembra un paradosso, è invece il messaggio chiarissimo che arriva dopo Cagliari-Milan 0-2. Zlatan Ibrahimovic è tornato, a tutti gli effetti: il dubbio era effettivamente sorto già nell'ultima mezz'ora di Milan-Sampdoria del 6 gennaio, e alla Sardegna Arena è arrivata la conferma. Alla prima da titolare (disputata per intero), Ibra è stato una presenza costante per i suoi compagni e ha riassaporato quel gusto di esultare con la maglia rossonera addosso che gli mancava dal derby del 6 maggio 2012. I ragazzi di Pioli, grazie allo svedese e al passaggio al 4-4-2, hanno ritrovato un po' tutto: vittoria (latente dalla trasferta di Bologna dell'8 dicembre scorso), personalità, consistenza e - soprattutto - i gol. Basti pensare che quella di ieri è appena la quarta volta (su 19) in cui i rossoneri sono stati capaci di segnare più di una rete: in precedenza era successo solo contro Bologna, Lecce e Genoa. Ma c'è di più. La notizia che fa ben sperare i tifosi del Milan è - anche - un'altra: la crescita di Rafael Leao. Il portoghese ha sbloccato il match, trovando la sua seconda marcatura in campionato dopo quella, inutile, messa a segno contro la Fiorentina. E, nel complesso, è quello che più di tutti sta beneficiando della vicinanza di Ibrahimovic, che ha eletto Leao a suo partner ideale prendendolo sotto la sua ala protettiva. Il Milan ha (finalmente) trovato una coppia d'attacco? Lo capiremo tra qualche settimana. Nel frattempo, i rossoneri hanno riscoperto il piacere di avere un tandem offensivo contemporaneamente in gol: non accadeva da Milan-Sampdoria del 28 ottobre 2018, con Higuain e Cutrone entrambi a segno nel 4-4-2 schierato da Gattuso. Tornando all'attualità, col successo di Cagliari il Milan sale a 25 punti in classifica: un bottino ovviamente da migliorare nel girone di ritorno, con il 6° posto del Cagliari distante però appena 4 lunghezze. Non così male, considerato il mare di difficoltà in cui hanno navigato sin qui Romagnoli e compagni...QUI INTER - Se il Milan ha appena cominciato il processo di formazione di una coppia di attaccanti, l'Inter questo processo lo ha completato da un bel pezzo. Lukaku e Lautaro si trovano infatti a meraviglia, un'intesa da cui è nato il gol che dopo 4' ha portato avanti gli uomini di Conte contro l'Atalanta: lavoro di fisico di Romelu, passaggio in profondità e destro secco del Toro a trafiggere Gollini. La Lu-La è sicuramente la più bella scoperta del girone d'andata dell'Inter, che deve certamente ripartire dai 31 centri messi a referto dal belga e dall'argentino. Il problema, semmai, è la ricerca di una fonte di gol alternativa ai due: è successo diverse volte in stagione, e pure ieri, non a caso, l'Inter ha faticato a trovare soluzioni offensive quando Lautaro ha lasciato il posto a Politano e Lukaku è inevitabilmente calato. Vero è che dall'altra parte c'era l'Atalanta, nel secondo tempo a dir poco straripante dal punto di vista fisico: solo un grande Handanovic (reattivo sul rigore respinto a Muriel) ha tenuto in piedi l'1-1 finale, impedendo ai bergamaschi di uscire da San Siro con i tre punti in tasca. Ecco perché, tutto sommato, Conte può considerare quello di ieri come un punto guadagnato. Un punto che issa l'Inter a quota 46 punti, a -2 dalla Juventus campione d'inverno. Per trovare l'ultima volta in cui i nerazzurri sono riusciti a far meglio bisogna riavvolgere il nastro alla stagione 2007/08, quando il gruppo guidato da Mancini riuscì a raccogliere 49 punti. Il bilancio non può che essere positivo insomma, e rafforza la sensazione che, con un paio di colpi mirati, la rosa interista possa seriamente lottare fino alla fine per lo scudetto.
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