Serie A: Di Bello, Ayroldi e il business degli arbitri
Dopo la bufera per l'arbitraggio di Di Bello in Lazio-Milan, in Serie A scoppia il caos per il rigore concesso da Ayroldi all'Inter
Da Di Bello ad Ayroldi il passo è breve, due giorni dopo il disastro di Lazio - Milan ecco il rigore della discordia concesso ai nerazzurri in Inter - Genoa. I titoli dei giornali italiani ritraggono i due arbitri in bella mostra sul banco degli imputati. Ecco l'immagine della Serie A nella sua forma più alta ed edificante, mentre si cerca di nascondere la polvere sotto il tappetto.
Gianluca Rocchi torna ad arbitrare in Serie A?
Che Di Bello abbia commesso errori gravi nella partita dell'Olimpico di Roma non è in discussione, come non è c'è molto da dire sul rigore fischiato per il fallo su Barella. Il VAR esiste, funziona male o non viene usato correttamente. Quest'ultima frase dovrebbe essere scolpita a carattere cubitali sul muro della sede dell'Associazione Arbitri dove il designatore Gianluca Rocchi ormai non sa più che arbitro sospendere. Di questo passo tornerà lui ad arbitrare.
Tornando un attimo ai fatti di campo Lazio - Milan è stato l'ennesimo spot negativo per il calcio italiano soprattutto dopo le parole di Lotito. Per guardare oltre la siepe basta tenere in considerazione i 46mila spettatori su 70mila posti disponibili presenti alla partita. In teoria la Lazio lotta per un posto in Europa. Per intenderci il derby femminile Arsenal - Tottenham ha fatto registrare il tutto esaurito all'Emirates Stadium di Londra, 60mila spettatori. Per farci ancora di più del male soffermiamoci anche sulla qualità del gioco non certo eccelsa, per usare un eufemismo. I rossoneri la sbloccano nei minuti finali con Okafor che trova il rimpallo buono, biancocelesti che ci hanno provato con Immobile nel finale, ma niente di straordinario.
Ayroldi e il rigore che per la stampa falsa il campionato
Spostandosi invece a San Siro con l'Inter a +12 sulla Juventus, iniziamo con il piede giusto perché il colpo d'occhio del Giuseppe Meazza è da applausi. L'attenzione dei media, giustamente, cade sul rigore concesso all'Inter da Ayroldi. I nerazzurri vincono 2-1 e si portano a +15 sui bianconeri, quella cultura maligna del sospetto porta a urlare ai quattro venti che il campionato è falsato e l'Inter ha i favori degli arbitri. Quindici o dodici punti di vantaggio sulla seconda in classifica tutto sommato sono un dato da niente, bazzecole.
Le cose belle della Serie A
Più che parlare di arbitri, sarebbe forse opportuno ingrandire la lente sul Bologna pane, amore e fantasia, squadra operaia che gioca un calcio moderno, sprezzante degli avversari e guidato da un allenatore geniale. Thiago Motta è una scoperta nella scoperta e il Bologna in Champions League sarebbe sì uno spot meraviglioso per un paese che vive di calcio e speranze.
In 50 giorni Daniele De Rossi ha preso per mano la Roma, trasformata nell'anima nobile come i piedi di Dybala che disegna gol da album delle figurine. L'ex centrocampista ha riportato sull'asse d'equilibrio Pellegrini, con la lotta Champions League che ritorna a emozionare anche i tifosi della capitale. Poi magari sarà un fuoco di paglia, diciamolo in anticipo per chi ha già annunciato il fallimento di De Rossi.
Coppa Italia di Serie C: 19 mila spettatori in Catania-Rimini
Ci sarebbero tantissime altre riflessioni da fare, una a caso i 19mila spettatori per la semifinale di Coppa Italia di Serie C tra Catania e Rimini, anche se il fatto che ci sia una Coppa Italia di Serie C rende l'idea del calcio italiano. La Serie A campa con le polemiche arbitrali. Ore e ore di trasmissioni, titoli ad effetto e il sospetto che il campionato di calcio italiano sia una farsa, in realtà forse lo è ma per tanti altri fattori, tra cui anche gli arbitri per intenderci.