Massimo Zampini si è scagliato contro i tifosi anti Juventus nel suo ultimo editoriale, realizzato per Tuttosport. Il Pallone Gonfiato ha raccolto un estratto delle sue parole di fuoco: 
 

“Non ho dubbi che quei campioni di atletica leggera, nel cantare divertiti e danzanti quel coro anti Juve inspiegabilmente partito dagli auto parlanti dello stadio di Cracovia, fossero guidati da uno spirito esclusivamente goliardico e amichevole. Nessuna impressione per quanto mi riguarda. E forse la questione sta esattamente lì: ci siamo abituati tutti. Non mi riferisco al l’oramai ben nota ossessione di tanti disperati che sui social e nei bar vivono il calcio come odio per una squadra (sempre quella) ben più che come supporto per la propria. Quelli che se per le plusvalenze, dopo 20 anni di tolleranza assoluta verso chiunque, la Juve resta sei mesi sotto scacco e resta senza Champions con motivazioni surreali, restano con quella bava alla bocca con quei “vergognatevi, avete patteggiato”. Magari dopo dieci patteggiamenti ben più compromettenti della propria squadra negli anni passati, finiti curiosamente in basso a pagina 23. E neanche ai soliti noti con tesserino che, dopo averci raccontato il calcio per decenni sulle tv principali, hanno poi tolto la maschera alimentando quotidianamente un velenoso e pericoloso odio “ad squadram”. Non serve toccare il fondo pensando a loro. Il vero problema è che ci siamo abituati a comportamenti imbarazzanti da parte di chi riveste un ruolo istituzionale (del resto è istituzionale anche la maglia azzurra): dal PM che ostenta fiero l’odio per i bianconeri alla fine di alleggerire il clima di un convegno sportivo, fino alla maestra elementare che invoglia i suoi giovanissimi studenti a cantare cori contro la Juve, filmandoli per postare successivamente il video della chat con i genitori; dai sindaci che cercano gradimento con slogan populisti perfino sul calcio o dai politici di rilievo che si fanno fotografare con una sciarpa becera senza alcun pudore, fino a quei tribunali in cui tra sciarpe della squadra locale spunta un cartello che denigra i rivali più odiati.

Ci sarebbero mille altri esempi, ma proprio mentre devo chiudere mi appare un video di George Weah, in una celebre trasmissione di fine anni ‘90, confessa di avere sempre tifato per la Juventus. Gelo. Tentativi da studio per ottenere una rettifica (“Non ci risulta”), la battuta del noto attore tifoso rossonero (“e quando sei guarito?”) ma il campione insiste: “Gioco nel Milan ma sono da sempre un grande tifoso della Juventus”. Inconcepibile, no? Grazie a George e in bocca al lupo al figlio Timothy (…)”

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