L'analisi di Gennaro Gattuso alla vigilia del derby contro l'Inter: "Mi affido al collettivo. L'Inter ha valori importanti, ma noi non siamo da meno"In casa Milan è tempo di immergersi nuovamente nel campionato, tempo di tornare a mostrare quanto di buono fatto nell’ultimo mese prima della sosta per le Nazionali, recuperare le forze fisiche e mentali velocemente perchè quello di domani sera, a San Siro, è uno dei match che si aspettano per un’intera stagione, il derby della Madonnina. Una partita a sé stante, nonostante la valenza degli stessi punti in palio delle altre gare, perché a fronteggiarsi sul campo di gioco saranno i rivali di sempre, nerazzurri e rossoneri, i cugini figli e padroni di una città che ama il calcio e vive quotidianamente dello sport più bello del mondo. Gennaro Gattuso, in conferenza stampa, non ha mezzi termini nel descrivere cosa sia veramente un derby a Milano: “E’ una di quelle partite che si preparano da sole dal punto di vista delle energie mentali. Il lavoro tecnico-tattico non deve essere trascurato, ma non ha nulla a che vedere con quello che il derby ti dà a livello di testa. Chi vince il derby di sicuro si gasa di più, ma chi perde non esce con le ossa rotte, perché penso che le partite successive vadano comunque preparate e disputate. Sicuramente, però, la tensione che si respira prima di un derby è qualcosa di diverso dalle altre gare”. Un’analisi oggettiva di un evento speciale, quella dell’allenatore rossonero, il quale non esita a fare dei validi complimenti all’Inter di Luciano Spalletti e a chiarire come si possa vincere un match del genere: “L’Inter è una squadra forte, ha dei grandi valori, ha grande fisicità e riescono ad abbinarci la qualità. Se hai 6 punti in Champions e batti il Tottenham nel modo in cui l’ha battuto l’Inter significa che hai valori importanti. L’ultimo derby l’abbiamo giocato con molta paura. Domani non dobbiamo avere paura, dobbiamo stare particolarmente attenti ai movimenti di Icardi e Perisic, ma dobbiamo scendere in campo per giocare il nostro calcio. Sinceramente non so come si vinca il derby. Lo si può vincere con le grandi giocate, con un pizzico di fortuna, ma personalmente preferisco affidarmi all’importanza del collettivo. Nell’ultimo derby giocato in campionato, ad esempio, abbiamo avuto molta fortuna perché meritavano incredibilmente loro. Domani dovremo andare in campo senza paura ed essere squadra perché solo un giocatore non ti permette di vincere una partita”. La collettività che esalta il singolo: è questa la caratteristica che Gattuso vuole vedere nel proprio Milan, reduce da tre vittorie consecutive e convincenti contro Sassuolo e Chievo in A e contro l’Olympiakos in Europa League. Dare continuità attraverso una vittoria nel derby sarebbe il massimo per i rossoneri, che, oltre a ricevere un’ulteriore dose di auto fiducia, potrebbero fare un netto balzo in classifica e ritrovarsi a -1 dai cugini nerazzurri in caso di conquista dei 3 punti domani. Eppure con i se e con i ma non si va da nessuna parte, nonostante quella protasi del periodo ipotetico sarebbe davvero appetibile per Gattuso e co. Meglio, alla vigilia, pensare a tutto ciò che serve per far bene domani, a cominciare dalla tranquillità: “Sono io il primo che deve dare tranquillità. - afferma Gattuso - I ragazzi negli ultimi giorni hanno lavorato con grande voglia e l’esperienza fa bene anche a me, che oggi non ringhio come ringhiavo all’inizio perché ho campito tante cose importanti. Quando ci si allena pretendo tanto, ma quando finisce l’allenamento il mio ufficio è aperto a tutti e lì non si parla solo di calcio ma anche di famiglia e altri discorsi perché i giocatori sono umani e io ho sempre detto loro che pretendo tanto ma che posso strapparmi il cuore dal petto e loro possono anche palleggiarci sul campo. L’unità è fondamentale”. Non è un caso che, nello spogliatoio rossonero, siano in tanti ad apprezzare pubblicamente e non il proprio allenatore, a cominciare dai due diavoli di Suso e Higuain, i pericoli numero uno per le difese avversarie. Il Pipita, in particolare, domani giocherà da titolare il suo primo derby di Milano e segnando diventerebbe il primo argentino della storia milanista a realizzare un gol contro i cugini nerazzurri. Quello di domani sarà il primo derby anche per Leonardo e Maldini in qualità di dirigenti rossoneri, dopo una carriera da giocatori sicuramente invidiabile per chiunque. Gli ingredienti per far ben, insomma, ci sono tutti. Al Diavolo, domani, il compito più importante, quello di piegare il Biscione.
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