Torino, ennesimo primo tempo regalato: scricchiolano le certezze di Mazzarri
Contro la Roma, il Torino ha subito la prima sconfitta stagionale in trasferta. Un buon secondo tempo non è bastato, e sul mercato servono rinforziPrima di analizzare la gara dal punto di vista tecnico-tattico sciorinando i temi, una cosa preme ribadire al Torino: le gare durano 90 minuti, e oltre. I tanti primi tempi regalati agli avversari da inizio stagione ad ora sono già costati punti, ma sembra che la squadra non abbia imparato la lezione: in ogni caso, repetita iuvant.
Per il resto, l’assenza forzata di tre titolarissimi e l’emergenza a centrocampo sono sicuramente degli alibi per la sconfitta, le questioni arbitrali no. Ricordare, a ogni fine partita, le scelte arbitrali discutibili, sicuramente non porta punti e, alla lunga, stufa pure.
Il Torino che ha perso contro la Roma lo ha fatto meritatamente, contro un avversario che, fra le altre cose, ha saputo complicarsi benissimo la vita e, financo in questa specialità, è parso migliore del Toro. I giallorossi, bisogna dirlo, hanno vinto perché hanno avuto più fame (Zaniolo docet) e una qualità tecnica superiore rispetto al Torino che. I granata, per la verità, qualità tecnica ne hanno avuta pochina se si esclude Iago Falque e l’ottimo Ansaldi, il migliore fra i suoi non solo per la rete del momentaneo 2-2. Vedendo il Toro schierato con un 3-4-3 discretamente offensivo a inizio gara, e con un ottimo piglio nel primo quarto d’ora, tantissimi tifosi avranno pensato alla gara dal risultato sorprendente, salvo poi ricredersi nella restante mezzora della prima frazione in cui la Roma ha fatto praticamente tutto, rischiando di essere in vantaggio di più di 2 reti.
Troppo poco, infatti, è stato il Toro nel primo tempo: reparti scollati e posizioni non registrate dei centrocampisti, con Rincon a uomo su Zaniolo che ha finito per lasciare spesso da solo Ansaldi. La Roma, fra l’altro, ha potuto beneficiare anche di un paio di ripartenze con la difesa granata che ha concesso il 3 contro 3, e solo l’imprecisione degli avanti di Di Francesco ha evitato il peggio. Parigini, attaccante esterno figurato con compiti soprattutto di fare densità in mezzo, ha interpretato maluccio il ruolo. Lui, insieme con Iago Falque, non sono riusciti a giocare di sponda con Belotti e imbucare i compagni: per lo spagnolo anche l’errore davanti a Olsen che ha macchiato ancora di più una prestazione da inserire fra le peggiori in maglia granata.
Se il gol di Rincon è da catalogare fra quelli frutto della rabbia per il passivo (favorito anche da un errore difensivo dei giocatori della Roma che non sono andati ad impattare al limite il tentativo del venezuelano), sicuramente quello di Ansaldi è frutto di un cambio tattico oltre che mentale. L’innesto di Zaza per Iago, infatti, ha modificato l’assetto in un 3-4-1-2 con Parigini a galleggiare fra le linee e due attaccanti di peso in avanti a tenere occupata la retroguardia capitolina. A fine gara, addirittura, Mazzarri si è concesso al 4-4-2 con Edera e Berenguer sulle fasce e Aina e De Silvestri terzini. L’impressione, al di là del risultato, è che il tecnico dovrà provare a variare il quadro tattico: nel 3-5-2 classico del Toro, non schierato oggi solo per mancanza di uomini, la distanza fra centrocampo e attacco è eccessiva, e Iago che torna a centrocampo alla ricerca di palloni giocabili fa rima con Belotti troppo isolato in avanti. Il capitano si sbatte, sportella, lotta, ma contro 2 o 3 difensori è dura. Oltre ai moduli, però, c’è un altro tasto da toccare obbligatoriamente, che riguarda il mercato. Il diesse granata Petrachi ha escluso che la rosa ha bisogno di rinforzi, e che numericamente il Toro è apposto: ora, numeri alla mano, i centrocampisti sono solamente 4 per 3 posti, con Lukic regista adattato come mezzala. O Mazzarri ha deciso di accantonare l’adorato 3-5-2, oppure i conti veramente non tornano. Il Toro, in effetti, ha bisogno di una mezzala che sappia inserirsi ma, soprattutto, giocare il pallone e alzare il livello tecnico che di questi tempi è al minimo storico. Alla fine del mercato mancano poco più di 10 giorni, e intanto le dirette concorrenti hanno vinto (il Parma) o devono ancora giocare. Il Toro in questo turno ha raccolto zero, senza se e senza ma. Intanto, la settimana prossima, arriverà l’Inter.
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