I neroverdi, in vantaggio di due gol, crollano nel finale; solo un pari per la SPAL a Marassi contro il Genoa. Il Parma pareggia contro un ottimo ChievoDopo la vittoria (sofferta) in Coppa Italia contro il Catania, il Sassuolo
è a caccia di conferme, per ritrovare una vittoria che in campionato manca ormai da più di un mese. Di fronte nel
lunch-match di giornata,
la Fiorentina di Stefano Pioli. De Zerbi decide di non stravolgere la formazione, confermando l’undici sceso in campo sette giorni fa contro l’Udinese, 4-3-3 con Bourabia al fianco di Sensi a centrocampo e tridente composto da Berardi-Babacar-Di Francesco. Il primo tempo regala tanto possesso palla
ma pochi sussulti; l’unica azione degna di nota capita sui piedi di Babacar al 15’, che di sinistro sfiora il palo alla destra di Lafont. Nella ripresa,
è tutta un’altra partita, ricca di gol e colpi di scena. I neroverdi partono forte, spingono sull’acceleratore e al minuto 62 passano in vantaggio; ci pensa Duncan,
con un sinistro chirurgico da fuori area a sbloccare il match e a regalarsi la prima gioia stagionale. Passano 5 minuti e il ghanese
è ancora protagonista, grande incursione sulla sinistra e assist per
Babacar, che tutto solo in area di rigore, realizza il
gol dell’ex. I viola però
non ci stanno (dentro Chiesa e Simeone) e accorciano le distanze dopo soli due minuti con il neo-entrato argentino,
bravo a ribadire in rete una conclusione di Emerson Fernandes respinta dal palo. Il tecnico bresciano decide di correre ai ripari, ridisegna la squadra, togliendo un attaccante (Di Francesco) e inserendo un centrocampista (Djuricic). A dieci minuti dal termine, la squadra di casa trova anche il
doppio vantaggio con Sensi che,
da venti metri, calcia nell’angolino basso alla destra del portiere viola.
Sembra fatta, ma la partita è tutt’altro che finita,
nel finale succede di tutto; complice la superiorità numerica causa espulsione di Djuricic, la squadra ospite prima accorcia le distanze con
Benassi e poi a
tempo praticamente scaduto, agguanta un pareggio insperato con
Mirallas. Dopo 7 minuti di recupero arriva il triplice fischio, al Mapei Stadium termina 3-3. Nulla da fare per gli emiliani,
due punti persi, terzo pareggio consecutivo tra le mura amiche e lunch-match
indigesto. L’appuntamento con la vittoria è ancora una volta
rimandato.
Dopo la bella prova offerta a San Siro sette giorni fa contro il Milan, seppur condita da una sconfitta, il Parma ospita al Tardini un Chievo sempre più ultimo, ancora a secco di vittorie ma
rivitalizzato dalla cura Mimmo Di Carlo. Privo degli infortunati Grassi e Gervinho, D’Aversa
non rinuncia al suo 4-3-3, schierando Rigoni a centrocampo e il tridente con Biabiany-Inglese-Di Gaudio. Nella prima frazione di gioco regna
l’equilibrio, il Chievo
è ben messo in campo, si difende con ordine e costringe gli emiliani ad uno
sterile possesso palla. Succede tutto ad
inizio ripresa, i ducali (ancora con la testa negli spogliatoi), subiscono al 46’ il vantaggio dei veneti con Stepinski che tutto solo in area di rigore, appoggia in rete un
tiro-cross di Pellissier. Il Parma, sotto di un gol,
fatica a costruire gioco e a rendersi pericoloso dalle parti di Sorrentino; serve una
prodezza su calcio piazzato di
Bruno Alves 53’ per ristabilire la parità. A quindici minuti dal termine, l’espulsione per doppia ammonizione di Depaoli, dà nuova linfa alle speranze di vittoria dei padroni di casa che però si
infrangono sul palo colpito da
Inglese a tre minuti dal triplice fischio. Termina 1-1, un
pareggio giusto per un match tutto sommato
equilibrato.
Occasione sprecata. Si può
sintetizzare così il pareggio della SPAL a Marassi contro il Genoa di Cesare Prandelli,
alla prima sulla panchina dei rossoblu. Dopo quindici minuti, ci sono
tutti i presupposti per portare a casa l’intera posta in palio; gli spallini sono in vantaggio di un gol (con Petagna bravo a colpire di testa sugli sviluppi di una punizione) e in
superiorità numerica, espulso Criscito per fallo su Schiattarella. Ma non è così,
il grifone reagisce e trova il pareggio dal dischetto con il solito
Piâtek. Per l’attaccante polacco,
undicesimo gol stagionale e
vetta della classifica capocannonieri. Il tecnico toscano, decide di sfruttare la superiorità numerica passando dal 3-5-2 al 3-4-3 e la SPAL prima del duplice fischio sfiora il
nuovo vantaggio per ben due volte; prima con
Antenucci, che da due passi colpisce il palo e poi ancora con
Petagna, che di testa colpisce la traversa. Nella ripresa i ferraresi calano, non riescono più a pungere la difesa avversaria e nel finale rischiano addirittura la beffa; Gomis è
miracoloso su Kouamè lanciato in contropiede, salvando così il risultato. L'ultimo sussulto lo regala
Floccari, che di testa dall'interno dell'area piccola, sbaglia clamorosamente spedendo la palla fuori. Insomma, un punto ciascuno che non accontenta
nessuno.