Clamoroso Gazzetta: "Juan Jesus sbaglia tre volte. Fa il Re Magnanimo, poi fa il mafiosetto..."
Articolo quanto meno curioso de La Gazzetta dello Sport, a firma di Giancarlo Dotto, su quanto accaduto tra Juan Jesus e Acerbi
Il caso Acerbi-Juan Jesus continua a far discutere, dopo gli sviluppi di ieri sera: prima l'allontanamento di Acerbi dal ritiro FIGC, poi le sue parole in stazione con le mancate scuse per la parole pronunciate verso il difensore del Napoli, infine il post di Juan Jesus su Instagram di grande attacco al centrale nerazzurro. Nel commentare la sequenza di episodi, la Gazzetta dello Sport ha pubblicato stamattina un pezzo che sta facendo molto discutere sui social, a firma di Giancarlo Dotto.
La Gazzetta sottolinea: “Juan Jesus ha sempre reagito bene all'ostilità quando sbagliava in campo”
Queste le parole contenute nel pezzo pubblicato stamane da La Gazzetta: “Juan è un ragazzo sereno. Lo si deduce da molte cose. La prima è la compostezza con cui ha sempre reagito prima a Milano e poi a Roma a certa ostilità ambientale, non certo per il colore della pelle, ma per i ripetuti deficit di attenzione, incomprensibili per un difensore del suo talento. Rispettato da compagni e avversari, zero stravaganze e nessuna sindrome delirante. Serenità e normalità non sempre bastano, in certi casi vanno incendiate dal coraggio”.
L'accusa de La Gazzetta dello Sport: “Juan Jesus sbaglia tre volte: quando fa il Re Magnanimo, quando fa il mafiosetto, quando racconta sui social”
“Tra domenica sera e ieri Jesus ha sbagliato tre volte - sottolinea Dotto nel suo articolo - La prima quando s’è limitato a confessare all’arbitro il fattaccio, la seconda, quando per stravincere da Re Magnanimo, ha preteso di assolvere l’eventuale peccatore dopo averlo denunciato, alias nascondere lo sporco sotto il tappeto, nel nome della vecchia regola mafiosetta “sono cose di campo”. La terza ieri sera quando ha raccontato sui social, evidentemente stizzito dalle reiterate negazioni di Acerbi, quello che avrebbe dovuto dire la sera prima davanti alle telecamere”.