L’ex calciatore Thierry Henry ha incantato per anni le platee calcistiche di tutto il mondo ma in Italia tra le fila della Juventus, il transalpino non ebbe fortuna. Complice una stagione travagliata e caratterizzata dal cambio in panchina Lippi-Ancelotti, Henry non ha lasciato un bel ricordo tra i tifosi bianconeri. intervistato da Sky Sport, il francese ha attribuito il suo fallimento e il suo conseguente addio alla Serie A a una persona in particolare: Luciano Moggi
 

Le rivelazioni di Henry su Luciano Moggi: parole di fuoco da parte dell’ex Juventus 

Ecco le parole di Henry in merito al suo addio alla Juventus, per via di Luciano Moggi
 

“In Italia ho scoperto diverse culture e persone e anche in questa città c’è gente di passaggio. Come una squadra di calcio siamo tutti un po’ cittadini del mondo. La storia del Como deve ripartire anche dal settore giovanile per per far emergere questa identità. Ho amato molto la Juventus e l’Italia, non sono rimasto qui a causa di una sola persona.

Lasciai la Juventus dopo una mancanza di rispetto di Moggi. Accadde qualcosa con Moggi, non voglio entrare nei dettagli, non mi piace. Sono un ragazzo onesto e, per me, si trattava di una cosa irrispettosa. Probabilmente, se non fosse stato per questo, avrei continuato a giocare per la Juventus”

Moggi
L’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi

Henry e quella mano galeotta contro l’Irlanda di Trapattoni

Le parole di Henry hanno sorpreso il web, anche per la descrizione di persona onesta che lui stesso si è affibbiato. Onestà che venne a mancare durante i playoff di Qualificazioni ai Mondiali 2010, dove l’ex Arsenal si macchiò di un chiaro gesto anti sportivo durante Francia-Irlanda al Saint Denis. Gli irlandesi allenati all’epoca da Giovanni Trapattoni, persero il match d’andata per 1-0 a Croke Park per via di una sfortunata autorete di St Ledger, ma nel match di ritorno, gli uomini del Trap dominarono a Parigi, costringendo i padroni di casa ai supplementari, grazie a una rete di Robbie Keane

Proprio durante i tempi supplementari, Henry toccò due volte il pallone con le mani prima di servire la sfera a Gallas per la rete del definitivo 1-1. Risultato che qualificò la squadra allenata da Domenech ai Mondiali di Sud Africa. Henry dichiarò di aver toccato il pallone con le mani solo a fine gara e non durante il match, ingannando così l’arbitro. Tale gesto anti sportivo portò all’introduzione degli arbitri di porta e poi del VAR. Non proprio il massimo dell’onestà. 
 

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