La Lazio ha dovuto faticare non poco per avere la meglio su un Verona ostico, in piena lotta salvezza. Alla fine, gli esperimenti tattici di Tudor hanno portato ad una vittoria di misura per 1-0 grazie alla rete del rientrante Zaccagni. Ma in una Lazio multiforme e trasformista, il perno imprescindibile della linea mediana è Daichi Kamada. Sotto la guida di Tudor, il giapponese sta trovando una continuità che con Sarri non era mai arrivata. Ecco l'analisi della sua partita.

Lazio-Verona 1-0. La partita di Kamada

Daichi Kamada
Kamada imposta un lancio lungo (ph. Image Sport)

Arrivato alla Lazio la scorsa estate con la pesante responsabilità di dover rimpiazzare Milinkovic-Savic, la sua permanenza in biancoceleste sembrava già ai titoli di coda dopo qualche mese. Il difficile inserimento tattico nei meccanismi di gioco di Sarri lo aveva messo ai margini della rosa. Igor Tudor ha invece saputo rilanciare il giapponese, mettendolo al centro del progetto e spendendo parole di elogio: “Kamada? È un giocatore importante, con doti importanti e mentalità - ha precisato - è completo, ha sia la fase difensiva che quella offensiva”. E proprio da quest'ultimo punto ha origine la rivoluzione tattica di Tudor.

Soltanto nella partita contro il Verona, il giapponese ha toccato palla per 107 volte. La heatmap del mediano lo vede incidere su entrambe le fasi di gioco, tanto che nell'azione che ha portato al gol - a colpire è stato l'ex di turno Zaccagni, al rientro da un infortunio - è proprio una pressione in raddoppio di Kamada, nel cerchio di centrocampo, a indurre Suslov in errore e a perdere il possesso, aprendo la strada al gol in contropiede.

Kamada metronomo, cosa è cambiato rispetto a Sarri?

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri (ph. Image Sport)

Da quando Tudor siede sulla panchina della Lazio, la percentuale di precisione al passaggio di Kamada rasenta e talvolta supera il 90%, praticamente un metronomo. Il 3-4-2-1 del tecnico croato lo mette più a proprio agio, permettendogli di toccare più spesso palla e di dettare i tempi delle trame del gioco dei biancocelesti. Nella sola partita di ieri, ha portato a termine 52 dei 60 passaggi tentati (pari all'87%) e ha servito una palla al bacio per Pedro, che ha sprecato malamente. Non è tutto: si è reso protagonista anche in fase difensiva, con 13 contrasti. Rispetto al gioco di Sarri, il mediano è più presente e coinvolto nel giro palla. Sintesi di un giocatore apparso sempre brillante in termini di lucidità e intensità: caratteristiche fondamentali per Tudor. Del gioco dei due allenatori e della maiuscola prestazione di Kamada ha parlato l'ex biancoceleste Marco Parolo ai microfoni di DAZN

C’è entusiasmo, come se Tudor avesse sbloccato una situazione di pesantezza. Il fatto di aver dato fiducia ai giocatori che hanno fatto meno ha dato senz’altro della carica in più anche agli altri calciatori. Fisicamente stanno bene, la Lazio rimane in partita fino alla fine. Oggi una vittoria meritata che poteva essere anche più larga. MVP? Io direi Kamada (...) Dal mio punto di vista, Tudor è più moderno di Sarri

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