Se non è crisi, poco ci manca. Il deludente sedicesimo posto in classifica, contornato da una sola vittoria nelle ultime sei partite, certifica il pessimo stato di salute di un Sassuolo che, privo dei tanti gioielli ceduti in questa stagione e di un Berardi a mezzo servizio causa infortuni, ha faticato fin qui più del previsto. 

Il margine sulle inseguitrici in zona retrocessione resta rassicurante, sette punti, ma ancora per poco. Serve invertire la rotta, servono i tre punti, anche perché dietro non restano di certo a guardare. Servono i tre punti dicevamo, già a partire dal difficile impegno impegno contro la Lazio al Mapei nel lunch match della diciottesima giornata. Una Lazio ferita dalla mancata vittoria sfumata nel finale contro l’Empoli e ancora a caccia della prima vittoria dell’anno. Obiettivo avvicinare la zona Champions, distante ora sei punti. 

Dionisi deve fare a meno di Consigli e Pinamonti, entrambi alle prese con problemi muscolari. Spazio dunque a Pegolo e al giovane attaccante Alvarez, supportato da Berardi e Laurentiè. In cabina di regia Obiang, affiancato da Traorè e Frattesi. Va meglio a Sarri, il quale deve fare a meno solo dello squalificato Lazzari, al suo posto Hysaj 

Sassuolo (4-3-3): Pegolo; Toljan, Erlic, Tressoldi, Rogerio; Frattesi, Obiang (Maxime Lopez), Traorè (Thorstvedt); Berardi, Alvarez (Defrel), Laurentiè (Ceide).    All. Alessio Dionisi 

Lazio (4-3-3): Provedel; Marusic, Romagnoli, Casale, Hysaj; Luis Alberto, Cataldi, Milinkovic-Savic; Zaccagni, Immobile (Pedro), Felipe Anderson   
All. Maurizio Sarri

In un clima tutt'altro che amichevole, sono infatti ben quattromila i tifosi biancocelesti presenti nell'impianto di Reggio Emilia, la gara di certo non delude le aspettative. Gradevole e giocata a ritmi piuttosto alti sin dai primi minuti, tant'è che dopo centoventi secondi arriva la prima occasione da gol targata : strappo di Frattesi sula trequarti e scarico per Laurentiè, la cui conclusione termina sulla rete esterna. La Lazio, dal canto suo, non resta a guardare e reagisce poco dopo con una conclusione di Zaccagni ben parata da Pegolo, sulla respinta Felipe Anderson da posizione defilata spara in curva. Lazio che, dopo soli quindici minuti, deve fare a meno del suo bomber Ciro Immobile, out per un problema al flessore. Al suo posto Pedro, spostato a destra nel batteria dei trequartisti con Felipe Anderson punta centrale. A dispetto di un avvio scoppiettante, col passare dei minuti la prima frazione di gioco non regala particolari emozioni: tanto possesso palla sterile, diversi errori tecnici e zero occasioni. La gara si ravviva solo sul tramonto del primo tempo, quando Laurentiè decide di mettersi in proprio e calciare di sinistro da posizione defilata sul primo palo, Provedel è attento e respinge di piede. L'azione prosegue e il portiere biancoceleste ha il suo bel da fare per neutralizzare a terra una conclusione mancina dal limite di Frattesi. Quando tutto lascia presagire ad un primo tempo a reti bianche, arriva nei minuti di recupero l'episodio che sblocca il match: sugli sviluppi di un calcio d'angolo il colpo di testa di Milinkovic Savic viene neutralizzato da Erlic: Pairetto, richiamato al Var, assegna il penalty, trasformato da Zaccagni

Nella ripresa Dionisi prova a dare vivacità alla manovra d'attacco: fuori Alvarez e Obiang, dentro Defrel e Maxime Lopez senza però snaturare il suo 4-3-3. Cambia invece Sarri, il quale passa ad un 4-4-2, con Luis Alberto al fianco di Anderson in attacco e Zaccagni arretrato in mediana. Il Sassuolo prova a fare la partita e non potrebbe essere altrimenti, lasciando però il fianco al contropiede della squadra biancoceleste: la qualità di certo non manca e solo l'imprecisione sotto porta di Felipe Anderson e Pedro tengono a galla il Sassuolo. I cambi non sembrano aver dato la scossa sperata ai neroverdi, tant'è che Dionisi le prova tutte: dentro anche Thorstvedt e Ceide, al posto dell'impalpabile Traorè e Laurentiè. Il leit motiv però non cambia, i padroni di casa faticano tremendamente in fase offensiva ed è la Lazio ad andare più volte vicina al 2-0. Per rivedere un'occasione targata Sassuolo bisogna attendere il 75', quando sugli sviluppi di un calcio d'angolo calciato da Beradi, Frattesi spizza di testa sfiorando la traversa. Sarri non ci sta e decide di correre ai ripari, inserendo Vecino con buona pace di un ottimo Cataldi. A regalare un sussulto dopo un periodo di stallo ci pensa Marusic, protagonista di un'incursione personale culminata con una conclusione di destro che termina di poco a lato alla sinistra di Pegolo. Nei minuti finali le squadre si allungano e Pairetto ha il suo bel da fare per tenere a bada gli animi. I cinque minuti di recupero non bastano al Sassuolo, che ha fatto davvero troppo poco per recuperare lo svantaggio, al cospetto di una Lazio che controlla il punteggio attraverso un possesso palla reiterato, prima del colpo di grazia al 94': Anderson è bravo a sfruttare la spizzata di testa di Milinkovic Savic e l'incertezza di Tressoldi, per mettere la parola fine alle velleità di rimonta dei padroni di casa, alla quarta sconfitta consecutiva. Se non è crisi, poco ci manca.

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