Gattuso: "La Juve insegna, ma domani si può vincere. Il mio futuro è qui"
Le parole di Gennaro Gattuso alla vigilia di Juventus-Milan: "Dopo il derby si è inceppato qualcosa. Con Leo nessun problema. All'Allianz per la svolta"E’ la vigilia di Juventus-Milan, un match fondamentale per i meneghini, quarti in classifica ma in preda a una fragilità psicologica dettata dagli ultimi risultati di certo non entusiasmanti. Le due sconfitte messe a referto contro Inter e Sampdoria hanno, infatti, preceduto il passo falso più evidente compiuto nell’ultimo turno contro l’Udinese, capace, quest’ultima, di uscire da San Siro con un punto conquistato per meriti propri e demeriti dell’avversario. Gli infortuni di Donnarumma e Paquetà, inoltre, vanno a farcire ulteriormente il periodo negativo del Milan, chiamato a far risultato domani nel match più difficile del calendario di A. All’Allianz Stadium il Diavolo si gioca tanto, forse tantissimo, specie dopo il trionfo dell’Atalanta contro il Bologna, con il conseguente balzo in classifica dei bergamaschi a -1 dai rossoneri. Gattuso, in conferenza stampa, spiega il momento dei suoi e sottolinea i meriti di una Juventus che deve essere presa come modello per crescere in fretta.
Sulla causa del momento no e sulle speranze per domani:
“Dopo il derby si è inceppato qualcosa, ma domani abbiamo una grande occasione per fare risultato positivo e se questo dovesse accadere ci darebbe qualcosa di importante dal punto di vista mentale”.
Sui difetti dell’ultimo periodo:
“In questo momento dobbiamo mettere in campo la squadra che ci dà più garanzie. Si tocca con mano che la squadra è nervosa e che si irrita facilmente. Questo è anche un dato positivo. Abbiamo provato diverse cose ma con una grande prestazione possiamo ripartire. La Juve insegna questo: prima di affrontare l’Atletico tutti la davano per spacciata, poi battendolo e in quel modo è ripartita alla grandissima. Un mese fa, tanti giocatori facevano cose strabilianti, oggi gli stessi stanno commettendo evidenti errori tattici. Ci sta, è un momento un po’ così. Poi sento le chiacchiere da bar come che Leonardo mi abbia impedito di giocare con due punte e una mezzapunta, ma non è così. Contro l’Udinese si poteva azzardare davanti a 50000 spettatori”.
Sul match di domani:
“Domani si può vincere, chiamatela impresa se volete. Ma l’importante è che si facciano le cose che si sanno fare tranquillamente. La Juventus è cambiata tanto rispetto a quando ero io giocatore ma in una cosa è rimasta la stessa: nella voglia di non mollare mai. Per questo non penso che domani la Juve avrà la testa alla Champions. E’ gente che non molla mai, che sa reggere determinati ritmi. Secondo me domani avrà in testa il campionato, lo dimostrano i fatti e gli ultimi anni. Domani ci sono tutte le componenti per far bene.
Sugli infortunati:
“Kessié oggi si allenato con noi, come anche Romagnoli dopo la febbre avuta ieri. Conti la prossima settimana dovrebbe essere con noi, come anche Donnarumma, mentre per Paquetà il recupero è più lungo, da venti giorni a un mese. Poi dipende anche dal dolore e dalla soglia del dolore del giocatore”.
Sulla capacità del Milan di esaltarsi nel periodo di maggiori difficoltà:
“La storia dice questo, ma dobbiamo fare in fretta a cancellare la sconfitta del derby. Ho sempre detto che quella era la partita più importante degli ultimi nove anni, ma ora basta, è finita. Le immagini sono il pareggio dell’Udinese e il miracolo che compie Calhanoglu al 94’. Nel primo siamo stati quelli che siamo in questo momento, non rincorrendo gli avversari, quello che fa Calha al termine del match è esemplare. La differenza tra ieri e oggi è questa. Fino a qualche mese fa eravamo uniti nella corsa e nella rincorsa, oggi no. Non siamo gli unici che stiamo facendo fatica, la Samp vince con noi e perde a Torino, la Lazio uguale ma a Empoli. Tranne l’Atalanta, tutti stiamo facendo fatica. Ma non dobbiamo mollare ora!”.
Sulla lunghezza dei reparti apprezzata contro l’Udinese:
“Mi avete paragonato a tutti quest’anno, ma io conosco bene la mia squadra e so che tipo di calcio può giocare. Tante volte non farei un discorso di attaccanti, mezzapunta e numeri. In questo momento alcuni giocatori potrebbero dare di più e probabilmente anche io sto sbagliando qualcosa. Contro l’Udinese non sembrava la mia squadra, è vero”.Sui cambiamenti post-derby:
“I cambiamenti avvengono ma quando non danno qualcosa di positivo ti accorgi dei nostri difetti. Il rischio è quello, ma abbiamo cambiato per cercare di mettere in difficoltà gli avversari. In questo momento, il problema è l’atteggiamento nell’affrontare le partite, dovuto alle paure subentrate dopo il periodo più bello. Dobbiamo liberare la testa e fare le cose con entusiasmo”.
Sul momento di Gattuso:
“Non sto vivendo il momento benissimo, ovvio. Sono rammaricato e c’è grande delusione. Io ho tanta rabbia e dobbiamo ripartire. Sono deluso perché nel momento più bello ci siamo fermati. Voglio raggiungere l’obiettivo e permettere di giocare la Champions a questa squadra nella prossima stagione”.
Sui dati positivi delle ultime uscite del Milan:
“Mi è piaciuto molto il secondo tempo giocato contro la Samp: abbiamo fatto una pressione più alta e siamo spesso riusciti a rubare palla agli avversari”.
Sul bilancio e sul futuro:
“Ho due anni di contratto dopo questa stagione. Il mio futuro è oggi ed è qui, in funzione del raggiungimento dell’obiettivo”.
Su chi pensa che il Milan non gioca bene a calcio:
“Non so cosa vuol dire giocar bene o male. Sicuramente ora siamo in un periodo di mezzo e certe cose non le stiamo facendo bene. Comunque me ne farò una ragione e spero di riuscire a far cambiare idea a chi lo pensa o lo dice”.
Su Allegri:
“Con Max ho avuto la fortuna di lavorare già da giocatore a Perugia. Io ero un giovane, lui il mio capitano e abbiamo vinto il campionato. E’ un uomo molto positivo, che non si piange addosso e che sa sempre sdrammatizzare. In certe cose è l’opposto di come io vivo questo lavoro. Non l’ho mai visto arrabbiato, fa giocare i giovani. Una volta ci mancavano dieci/undici giocatori e lui ci disse ‘Tranquilli, undici giocatori li troviamo’”.
Su Kean e sul caso Bonucci dopo l’episodio di razzismo della Sardegna Arena:
“E’ un giocatore forte, che abbina grande forza fisica a buona tecnica. Deve essere lasciato stare come dice Allegri, e deve essere lasciato crescere. Io ho capito bene le parole di Leonardo Bonucci, voleva solo farlo stare tranquillo e aiutare. Non ha massacrato il ragazzo. Poi in Italia non puoi dire niente, che poi massacrano te”.
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