Moncalvo duro: “Mazzette durante Tangentopoli? Agnelli passò per innocente, ma in realtà...”
Il giornalista ha rilasciato la seguente riflessione su Gianni Agnelli a Visione TV
Intervistato da Visione TV, il giornalista e scrittore Gigi Moncalvo, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni su Gianni Agnelli, ex presidente della Juventus. Ecco le sue parole, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato:
“Elkann sapeva tutto di ciò che stava combinando il cugino Andrea Agnelli con i conti della Juventus (...). A Torino sono molto esperti nel dire ‘il principale azionista, poteva non sapere’. Applicarono questo sistema per salvare Gianni Agnelli, ai tempi di Tangentopoli. L’avvocato Vittorio Chiusano, che era il vero avvocato dell’avvocato Gianni Agnelli, e guarda caso è stato a lungo presidente della Juventus, riuscì a far passare questo principio: Gianni Agnelli poteva non sapere quello che avveniva in tutte le province del suo impero, tanto il suo impero era vasto. Quindi non poteva conoscere tutti i particolari. Questa è una tesi paradossale, anche se venne accolta dalla Magistratura. Ve lo immaginate un alto dirigente Fiat, che deve pagare una mazzetta per ottenere delle commesse per acquistare autobus, tram, veicoli, motori ecc. di sua iniziativa, senza chiedere il permesso, senza chiedere l’autorizzazione ai vertici di Torino, paga questa mazzetta. Come faceva a pagare questa mazzetta? Da quali conti prende i soldi se non glielo dicono i suoi superiori, quelli di Torino ‘usa quel conto lì, usa quel conto là’. L’avvocato Chiusano riuscì a far passare questo principio: Gianni Agnelli non c’entra niente con Tangentopoli, non c’entra niente con le mazzette, perché poteva non sapere”