Fiorentina, Prandelli: "Roma grande squadra, ma la Viola non è una vittima sacrificabile"
Il tecnico dei toscani suona la carica in vista dell'impegno di domani contro i capitolini
Cesare Prandelli e la sua Fiorentina all'esame Roma. I viola affronteranno domani la squadra capitolina allenata da Paulo Fonseca, compagine che ha recentemente perso per 2-1 all'Olimpico contro il Milan di Stefano Pioli. Il tecnico viola sa della forza degli avversari, ma si è dimostrato fiducioso in vista di questo impegno. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa:
"Arriva una big ma non dobbiamo scendere in campo pensando di essere una vittima predestinata, dobbiamo tirare fuori tutta la rabbia e se abbiamo orgoglio e dignità vanno tirati fuori insieme al cuore e all'anima. Adesso siamo circondati da una critica forte ma ora le chiacchiere non servono. Bisogna lottare fino alla fine perché in questo momento contano solo i risultati, da mesi dico che questa è la realtà, piaccia o no. Dobbiamo uscirne tutti assieme perché siamo tutti sulla stessa barca. Commisso? Dopo Udine l'ho sentito molto ma molto arrabbiato: ci siamo detti che si dicono tra un presidente e un allenatore. Abbiamo condiviso certi aspetti e rimarcato che la squadra deve dare di più, è mia responsabilità motivare ancora di più questa squadra. E' una persona che arriva dall'altro capo del mondo e vuole far diventare grande questa squadra e questa città, quindi è deluso. Nelle difficoltà comunque si migliora, ma l'entusiasmo non lo ha perso, questo no".
ROMA - "Hanno un allenatore che, zitto zitto, sta facendo grandissime cose andando per la sua strada. Si è adattato alle caratteristiche dei suoi giocatori e li ha messi in campo in modo molto preciso. E' passato alla difesa a tre, ma il sistema di gioco ha un senso quando difendi, non quando attacchi. Dobbiamo pensare di essere molto molto compatti, se saremo larghi possiamo soffrire. Avendo una mentalità molto propositiva, nel momento in cui riconquisti la palla puoi creargli dei problemi".
KOKORIN -"Platini ci ha messo sei mesi per capire il calcio italiano, Kokorin ha grandi qualità tecniche, ma gli serve tempo: non conosce ancora il calcio italiano".