Genoa, Nicola: "È come se ci fossimo salvati due volte"
Il tecnico del grifone parla a DAZN
Il Genoa supera il Verona 3-0 e si salva, ancora, all'ultima giornata. Quese le dichiarazioni di Nicola a DAZN:
È stata una salvezza combattuta...
"Di chili ne ho persi il giusto. Ero fermo, e ho dovuto rimettermi in allenamento. La cosa più gratificante di tutta questa avventura è che ha confermato le parole dette all'inizio. È frutto di tanti mesi di grandissimo impegno. È come se ci fossimo salvati due volte, perché è stato un campionato atipico. La squadra ha delle qualità che magari non è riuscita ad esprimere. Al mio arrivo avevamo undici punti, abbiamo dovuto acciuffare il Lecce e poi abbiamo ottenuto ventotto punti. L'unico rammarico è che avremmo meritato di salvarci un po' prima, ma è stato un campionato estenuante. Dal mio arrivo siamo noni in classifica, e da questo punto di vista non raggiungere l'obiettivo sembrava un fallimento. È importante soprattutto per i giovani, per insegnare la capacità di non guardare soltanto il risultato".
Cosa farà stasera?
"Abbraccerò mia moglie e i miei figli, che credo non abbiamo passato delle grandi vacanze. La gratificazione di tornare a casa e guardare gli occhi dei miei figli è la cosa migliore".
Ci spieghi l'abbraccio finale con Pandev?
"Goran non lo scopro certo io. Ciò che colpisce di lui, come nel caso di Behrami o Zapata, che sono i nostri vecchiettini, è la fame che riescono ancora ad avere. Goran mi ha detto delle parole bellissime, mi ha ringraziato e per me questa è la cosa più importante. Le relazioni sono il presupposto per qualsiasi cosa".
Resterà? E lei?
"Credo gli sia tornata la voglia. Io penso a farmi una doccia e tornare a casa, per il resto vedremo. Mi interessa solo valorizzare il lavoro che hanno fatto questi ragazzi. Abbiamo fatto più punti di squadre come l'Udinese, come il Torino. Ho avuto l'aiuto da parte di tutti, dispiace soltanto non aver potuto festeggiare con i tifosi".
Si può aprire un ciclo qui?
"È l'ambiente che è speciale. La gratificazione immensa è stata quella di venire in un ambiente che conoscevo, e che dà emozioni come pochi. Non so cosa accadrà, non ho la testa per pensarci. Ma secondo me le persone possono fare la differenza, e per farla devi far credere che tutti sono utili. Abbiamo perso giocatori che giocavano sempre titolari, e ho sempre detto a chi giocava meno che sarebbe arrivato il loro momento. Poi constatare che quello che dici loro si verifica dà ancora più sicurezza. Faccio i complimenti al Lecce, che è stato con noi fino alla fine. Penso che abbiano fatto un grande lavoro, a prescindere dal risultato".