Piccolo sondaggio: qual è la vostra foto preferita dei Giochi ? Passato, presente. Vale tutto: da Bolt a qualunque atleta sul podio. Io in ogni caso voto per questa foto della Nazionale femminile di volley, 12 ragazze e un gruppo, in posa come le Charlie's Angels. Sanno di avere una missione, e non perchè gli è stata comunicata da una voce misteriosa, ma perchè l'hanno scelta loro. E comunque sono capaci di sorridere. Ieri la Sylla ha sparato, a partita in corso, due/tre sorrisi che un arbitro sveglio avrebbe dovuto interpretare come un segnale: partita da interrompoere per manifesta superiorità ( ovviamente è stato giusto continuare, però mi piaceva l'idea ).

Un museo olimpico

A quanto ne so, da una certa data in poi le città che ospitano i Giochi devono poi realizzare un museo olimpico. A quanto ne so bis, il museo olimpico di Torino non c'è  più. Persino lo stadio Olimpico ha cambiato nome, per meglio dire ha una doppia identità: stadio Olimpico Grande Torino. Ieri Alessandra Perilli, riminese, che ha scelto per lo sport la cittadinanza sanmarinese, anche per non gareggiare a suo tempo contro la sorella rimasta...italiana, ha vinto nella gara di trap la prima medaglia ai Giochi nella storia di San Marino. Bella storia: un bronzo che è già un record perchè ha portato sul podio un paese che, non a caso, partecipa ai Giochi dei piccoli stati, non arrivando a 35 mila abitanti. San Marino, che è una meta d'estate per i turisti quando non c'è bel tempo in Riviera, adesso può vantare, ancora più a ragione, un altro richiamo:: nel complesso dello Stadium a Serravalle c'è il museo olimpico del Cons ( il comitato olimpico del Paese ). San Marino ai Giochi partecipa dal 1960: non aveva fino a ieri tanti cineli da presentare ma ha esposto molto bene una sincera passione per lo sport

Erano, e sono, tre amici al bar

Ci sono delle amicizie che, come la foto nella copertina di questo post, ti fanno stare bene. L'amicizia tra Gigi Datemo, Gregorio Paltrinieri, Gianmarco Gimbo Tamberi, ovvio che si chiamino 3G, è una di queste. Colpa del Covid non hanno potuto replicare l'anno scorso, quest'anno vediamo, un evento in cui si sono messi ognuno a disposizione dell'altro, hanno giocato praticato ognuno la disciplina dell'altro, soprattutto giocvando tutti a basket, trascinati più da Tamberi che da Datome, e hanno risposto alle domande dei ragazzi presenti con una sensibilità rara, al punto che gli stessi genitori, capito subito lo spirito, si sono messi in coda per chiedere anche loro qualcosa oltre al solito autografo. Il vero peccato non è che Datome non sia a Tokyo con i suoi amici che hanno oltre tutto impegni concomitanti. Il peccato, anzi un delitto vero è che qualcuno, del suo suo stesso ambiente, gli abbia rinfacciato la decisione di non andare in Nazionale questa estate, dopo tante, tantissime estati che per essere azzurre non hanno potuto essere altro. Non ci fosse stato il Covid, anche non convocato, Datome sarebbe adesso a Tokyo. Per amicizia: la più bella della convocazioni.

Il fioretto della Di Francisca, la chiarezza di Velasco

Con quel nome, il fioretto sembra deba indurre a comportmenti monastici, a promesse di santità sportiva. Elisa Di FRancisca ha fatto un altro fioretto: quello della verità. Non le importa, forse non le è mai importato, essere poco diplomatica, le importo essere molto inside scherma. Se dice che Arianna Errigo soffre i grandi appuntamenti, non lo dice, mi pare, per rivoltare il coltello nella piaga di quella che era, ai tempi, la compagna di stanza, battuta mentalmente prima che sportivamente, nella finale di Londra. Lo dice perchè, pur non amando la ex compagna, ricambiata dallo stesso non amore, ne riconosce il talento tecnico e le capacità fisiche. Il bronzo del Dream Team, titolo che resta anche se l'insegna della squadra del fioretto è un po'appannata, sembra l'inizio dei Giochi di Velasco. Perchè Julio Velasco ha il dono della sintesi e con certe frasi è cacape di riassumere tante cose. Dice ad esempio: Chi vince festeggia, chi perde spiega. Usate il metro Velasco e vedrete chi, al di là del risultato, ha vinto e chi, sempre al di là del risultato, ha perso. 

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