La bufera in casa Juventus, con le dimissioni improvvise di tutto il Cda bianconero compresi il presidente Andrea Agnelli ed il vicepresidente Pavel Nedved, sono servite a Maurizio Crozza per la sua esilarante performance nell'ultima puntata di “Fratelli di Crozza”, andata in scena venerdì 9 dicembre in onda in prima serata sul Nove e in streaming su Discovery+. Il comico genovese ha interpretato l’ex presidente della Juventus iniziando la sua ‘scenetta’ proprio dagli auguri per il suo compleanno: “Come persona ho compiuto 66 anni e 9 mesi”. A chi gli fa notare che sarebbero 47, dice: “Sì ma con le plusvalenze ci sono 19,9 anni in più che poi io devo restituire a Cristiano Ronaldo perchè c'è una lettera nascosta che dice che gli dobbiamo restituire 19,9 anni. Quindi Ronaldo come persona avrebbe 17,1 anni, il suo valore sarebbe un milione e 2, ma con la plusvalenza potremmo mettere 100 milioni e avere un bilancio in ‘activity’”.

Crozza-Agnelli ripercorre poi le ultime tappe della sua presidenza: "Noi dovevamo iniziare un nuovo percorso no "cash is king", purtroppo ora Juventus indagaty, iceberg. Verrò ricordato come lo Schettino del calcio italiano, come persona. Mi spiace perchè io mi rifacevo a Orianna Fallaci (la pronuncia così per poi correggersi in Oriana) "I sensi della vita", amare, lottare, soffrire e vincere come Juve poi però hanno prevalso i fatti della vita che mi hanno portato a parlare di ‘plusvalare’, ‘ronaldare’ e perdere. Peccato che non sono più nella Juve come persona perchè avrei recuperato il concetto che il fatturato è vanità”.

Parlando del peso avuto dagli Elkann nelle sue dimissioni dice: “Non sono più nella Juventus perchè gli Agnelli sono fatti così: fanno fuori anche gli Agnelli e infatti io adesso sono l’Agnelli sacrificale". Alla domanda su come sia diventato presidente della Juve, Crozza-Agnelli chiude così: "Grazie all'anagrafe. Ho portato 4 fotografie. Su una c'era scritto potrai fare il cazzo che ti pare. E io, come persona ho detto, presidente della Juve". L'ultima domanda è sul futuro: “Cosa farà? Dipende dal giudice. Io spero almeno nei domiciliari. Così gioco in casa”.

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