I blancos piegano il Liverpool per 3-1 grazie alla doppietta di Bale, partito dalla panchina e agli errori di Karius. Per Zidane è la terza Champions di fila, la tredicesima nella storia del Real

- di Calogero Destro -

L'infortunio di Salah, subito dopo quello di Carvajal. La clamorosa papera di Karius, il pari di Mané. Poi la meravigliosa rovesciata di Bale, entrato dalla panchina, e la replica del gallese, ancora su un disastroso Karius. L'ultimo atto della Champions fra Real Madrid e Liverpool è stata l'insieme di tutte queste istantanee: d'altronde, in una finale, sono sempre molteplici i fattori in grado di poter far saltare il banco. E per vincere, lo sanno bene i blancos, ci vuole un po' di tutto. Dalla fortuna, manifestatasi nel k.o. di Salah al 31', alle giocate dei fuoriclasse, come quella di Bale, che 64' ha indirizzato definitivamente la partita sui binari degli spagnoli. Da quando Zinedine Zidane siede sulla panchina del Real Madrid, la Champions League è diventata ancor più proprietà privata dei blancos, che sollevano al cielo di Kiev la terza Coppa di fila (la tredicesima in assoluto), la quarta negli ultimi cinque anni: mai nessuno c'era riuscito. La partita- Il Liverpool era partito forte, portando un pressing alto nella metà campo dei campioni d'Europa, nettamente in difficoltà nella prima mezz'ora. Le triangolazioni nello stretto di Salah e soci, una della chiavi della prima frazione, subivano però un drastico calo dopo l'uscita dell'egiziano, costretto ad abbandonare il campo al 31' dopo la brutta caduta conseguente a uno scontro con Ramos. La squadra di Klopp risentiva dell'assenza del proprio leader tecnico e al rientro in campo, nella ripresa, il Real prendeva in mano il comando delle operazioni. La traversa di Isco era il solo il preludio al vantaggio blanco, arrivato nel più rocambolesco dei modi, con Karius a servire involontariamente Benzema a porta totalmente sguarnita al 51'. Il pareggio di Mané, arrivato 4' dopo sugli sviluppi di un calcio d'angolo, illudeva i reds. L'ingresso in campo di Bale (che rilevava Isco), cambiava infatti gli equilibri della partita, col gallese che al 64' si esaltava in un gesto tecnico incredibile, emulando la sforbiciata di Ronaldo in quel di Torino e facendo esplodere i tifosi spagnoli accorsi a Kiev. Il Liverpool provava a lottare ma non riusciva  trovare la nuova parità, nonostante il la rasoiata di Manè, finita sul palo, mettesse i brividi a Navas. Il palleggio del Real abbassava i ritmi della partita e la botta dalla distanza di Bale, su cui Karius commetteva un altro errore marchiano, metteva il tredicesimo trionfo dei blancos definitivamente in ghiaccio.  
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