Moncalvo: "Agnelli? Una donna gli fece una trappola. Pensava di sfangarla"
In un articolo su La Verità, Gigi Moncalvo ha raccontato un retroscena sul terremoto in casa Juventus di questi mesi
Le inchieste sulla Juventus che hanno portato alle penalizzazione di dieci punti e all'esclusione dalle coppe europee per un anno, hanno visto l'uscita di scena inesorabile di Andrea Agnelli. In un articolo di qualche mese fa su La Verità, Gigi Moncalvo ha provato a fare chiarezza: "Andrea Agnelli non si aspettava di essere fatto fuori dalla Juventus. A guidare le operazioni è stata una donna. Si chiama Suzanne Heywood, è managing director di Exor e presidente di Cnh Industrial Nv. È la nuova luce della pupille di John Elkann. Sul sito della Juventus è indicata come «amministratore» del club. In realtà da pochi mesi è il braccio armato di Jaky e plenipotenziaria per gli affari anche della Juve, che ormai era diventato un ex-assett. Ex Mc-Kinsey, è anche membro del cda dell’Economist (di cui Elkann è editore). È stata lei a costruire la trappola in cui è caduto Andrea Agnelli".
Le parole di Moncalvo su Andrea Agnelli
"Diciamolo subito: l’ex presidente della Juve non si è dimesso, è stato «dimesso», lo hanno costretto ad andarsene, si è trovato in minoranza nel consiglio (si parla di sei voti contro, un indeciso a tutto, Pavel Nedved, e solo due a favore, lo stesso Agnelli e il suo fedele Francesco Roncaglio). Secondo una ricostruzione di buona fonte, l’ex presidente della Juve si era presentato pieno di certezze e sicuro di sfangarla un’altra volta. Contava sul fatto che il cugino John Elkann – il vero proprietario della Juve -, non volesse affondare il colpo decisivo. Andrea non si sarebbe mai aspettato un «golpe» di questo genere"